Oltre 800 persone, nella sola provincia di Palermo: sono i lavoratori della sanità inadempienti nei confronti dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid, che non hanno risposto né alla prima né alla seconda email di sollecito inviate dall’Asp sulla base dell’elenco fornito (settimane fa) dall’assessorato regionale alla Salute ad ogni azienda sanitaria dell’Isola, mentre ad oggi, in tutta la Sicilia, potrebbero essere almeno tremila i professionisti non immunizzati.
Nella lista palermitana figurano 295 tra medici e odontoiatri, 278 infermieri, 142 tecnici di radiologia medica, 78 farmacisti e 36 veterinari, per un totale di 829 soggetti che non hanno effettuato neanche la prima dose. Un bilancio che, sulla carta, diventa ancor più pesante se si considerano pure quei 556 medici che non hanno adempiuto a un altro obbligo previsto per la loro categoria, quello di munirsi di Pec, la posta elettronica certificata, necessaria per fare i dovuti accertamenti propedeutici sull’avvenuta vaccinazione.
Ma al di là dei 556 «non pervenuti», i 295 camici bianchi che non hanno risposto alle informative dell’Asp rappresentano già un numero considerevole, non solo al livello provinciale, ma anche nazionale, con un’incidenza del 20% circa sul totale dei 1.500 professionisti italiani, che, secondo la Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, sarebbero ancora scoperti dall’immunizzazione.
Difficile, invece, avere dati aggiornati sui lavoratori della sanità non vaccinati in scala regionale, ma incrociando l’ultimo report Istat sui servizi alla salute con le mappe degli immunizzati per categoria elaborate da Il Sole 24 Ore, si può tracciare comunque una stima, pari al 5% dei 60.151 operatori attivi nell’Isola tra infermieri, medici, tecnici, dentisti e ostetriche: circa tremila persone.
Un calcolo per difetto, visto che nell’elenco Istat mancano biologi e veterinari, ma che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, va- luta «un po’ eccessivo», assicurando al contempo che, «dopo il nostro input, tutte le Aziende sanitarie sono al lavoro per rintracciare gli inadempienti», i quali, se recidivi, verranno sospesi dal servizio e dell’Ordine di competenza come prevede la legge, fino al licenziamento se da qui a dicembre non avranno provveduto a mettersi in regola.
Quel che è che certo, è che dopo la sessantina di professionisti sollevati dall’incarico nel Ragusano e nel Siracusano tra aprile e agosto, la settimana prossima anche l’Asp di Palermo ricorrerà all’extrema ratio, «congelando» l’attività dei 44 dipendenti che entro venerdì avrebbero dovuto mettersi in regola almeno con la prima dose, fra i quali figurano tre medici, 16 infermieri, 13 amministrativi e quattro fisioterapisti.
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