Lunedì 23 Dicembre 2024

Milano, a migliaia alla camera ardente di Gino Strada

La coda per l'accesso alla camera ardente di Gino Strada

Nonostante la calda domenica milanese di agosto, non si è affievolito, anzi è aumentato l'affetto nei confronti di Gino Strada. Dopo il grande afflusso del primo giorno di apertura della camera ardente a lui dedicata, anche in questa seconda giornata oltre 4mila persone hanno voluto dare l'ultimo saluto al medico di guerra nella sede milanese di Emergency in zona Ticinese.

Non si ferma saluto a Gino Strada ma politica assente

Grande assente, per il secondo giorno consecutivo, la categoria dei politici. Fin dal primo mattino, un lungo serpentone (molti i milanesi, ma diverse anche le persone giunte da altre regioni), partendo da via Santa Croce si è poi esteso fino al Parco delle Basiliche, per arrivare addirittura a via Molino delle Armi, in attesa di un breve saluto di fronte all'urna contenente le ceneri del medico di guerra, con in sottofondo le note di 'Shine on your crazy diamond' dei Pink Floyd e sotto una gigantografia con la frase 'I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi' dello stesso Strada.

Fabio Fazio: «Si sarebbe sorpreso di vedere tutto questo affetto»

Tra i primi a rendere omaggio al fondatore di Emergency, il conduttore televisivo Fabio Fazio, colpito dal grande affetto popolare nei confronti del medico scomparso lo scorso 13 agosto, che a suo dire "avrebbe sorpreso perfino Gino". Usa un gioco di parole ("È morto Gino, ma speriamo che non muoia la 'Strada'"), ma il messaggio del fondatore della Comunità Exodus, don Antonio Mazzi, è molto forte, soprattutto nei confronti del governo: "Non possiamo tergiversare in certi momenti, davanti a testimonianze così forti e di fronte ad una città che ha risposto in modo così commovente e vero. Spero che, non solo possiamo continuare su questa strada, ma che parte del governo venga sulla 'Strada di Strada'".

Renzo Piano: mi ha insegnato a fare gli ospedali

Nel pomeriggio, anche l'architetto e senatore a vita Renzo Piano, che per Emergency ha progettato l'ospedale in Entebbe, in Uganda, ha visitato la camera ardente, parlando dell'amico Gino come colui "che mi ha insegnato a costruire gli ospedali". Anche oggi non si sono visti esponenti politici a Casa Emergency. Un'assenza che forse non avrebbe dato fastidio al diretto interessato, ma che è stata notata dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, anche oggi presente alla camera ardente: "Mi auguro sia solo dovuto al momento di vacanza. Sarebbe stato certamente importante anche che tanti fossero venuti in questi giorni, ma speriamo che si possa lavorare nella sua memoria. Spero che questo insegnamento che lui ha lasciato guidi le azioni della politica".

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