Con un documento audio inedito il Tg1 ha fatto sentire la voce del boss della mafia Matteo Messina Denaro. L'audio risale al 1993, poco prima della latitanza, ed è contenuto in una cassetta che è rimasta "sepolta" per anni nell’archivio del tribunale di Marsala, tornata alla luce grazie all’azione dell’associazione antimafia Rita Atria. In tribunale come testimone, a Messina Denaro viene chiesto se ricorda di essere stato interrogato dalla squadra mobile in seguito a un omicidio a Partanna, nel suo mandamento.
"In quel periodo ho fatto decine di interrogatori per ogni omicidio che è accaduto", risponde il boss. In un altro passaggio, Messina Denaro ricorda un episodio: "Stiamo per salire in macchina e l’Accardo mi dice di non prenderla". Dopo aver fatto ascoltare la registrazione, il Tg1 ha intervistato Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia.
"Sentire la voce di Messina Denaro è qualcosa di molto importante, tuttavia devo dire che nei suoi confronti le indagini si sviluppano da oltre un ventennio, quindi è evidente che Ros, Polizia e Scico hanno documenti anche sonori idonei a fare comparazioni", ha detto De Raho. "E' impoprtante acquisire questo tipo di documenti per fare confronti - ha aggiunto - Le attività sono enormi, negli ultimi anni sono stati arrestati centinaia appartenenti a cosa nostra" legati al boss "e sono quasi 3 mld di euro i beni sequestrati nell’ambito di questa indagine. E’ una rete enorme che si supporta attraverso elementi appartenenti all’organizzazione e che costituisce la rete di fiducia del latitante".
In merito alle speranze di catturarlo dopo quasi 30 anni di latitanza, De Raho risponde: "Già due anni fa lo avevo detto, ritenevo che potesse avvenire quell'anno. E’ certo che l'impegno che lo Stato sta investendo è enorme. Ci sono tanti filoni investigativi coordinati dal procuratore distrettuale di Palermo, quindi vi è uno sviluppo investigativo enorme e su questo tutti poniamo grande affidamento".
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