Ricoveri in aumento in tutta la Sicilia e percentuale di posti letto ordinari occupati che sale al 9,1% e quella in terapia intensiva al 4,5%. Dati in salita che vanno ad aggiungersi a quelli sui nuovi positivi giornalieri: soltanto ieri sono stati 719 e l'incidenza è salita al 5,1%.
Ad allarmare sono anche i focolai sparsi nelle varie province tanto che alcuni sindaci stanno correndo ai ripari. A Gela, ad esempio, il primo cittadino, Lucio Greco, ha firmato un’ordinanza che prevede ulteriori misure di contenimento del contagio da Covid-19. L’ordinanza sarà in vigore fino al 3 agosto e sono state sospese le manifestazioni per la stagione estiva che lo stesso Comune aveva organizzato. Ad allarmare il sindaco, alla luce dei positivi che sfiorano quota mille, è la movida. L’ordinanza prevede il divieto di assembramento e stazionamento nelle piazze cittadine e al lungomare. In luoghi aperti dalle 19 alle 5 del mattino dell’indomani si dovrà indossare la mascherina e poi ancora divieto di vendere al dettaglio per asporto bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 24 alle 5 del giorno successivo.
Preoccupano maggiormente, al momento, le province di Caltanissetta e Ragusa seconda e terza regione d'Italia con più alta incidenza settimanale. Soltanto nella giornata di ieri, nel Ragusano sono stati 235 i casi registrati.
E proprio il numero dei nuovi contagi, dei focolai e la bassa percentuale di vaccinati poi, potrebbero essere i tre nuovi parametri che in Sicilia potrebbero far scattare misure restrittive localizzate. Ad annunciare il possibile nuovo provvedimento è stato ieri, a Tgs, l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che ha sottolineato come sia già stato contattato il Comitato tecnico scientifico e che entro fine settimana verrà predisposto un piano da presentare al governatore Musumeci. Si tratterebbe, appunto, di parametri che potrebbero far scattare zone gialle in singoli comuni nei quali risultano tanti nuovi casi, focolai e c'è una bassa percentuale di vaccinati. Sarebbe, quindi, un provvedimento che andrebbe ad aggiungersi a quello emanato giorni fa dal governo nazionale che prevede il passaggio automatico in fascia gialla nel momento in cui le regioni superino la soglia del 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e del 15% quelli in area medica.
La Sicilia, dunque, vuole correre ai ripari e così, "eliminate" le zone rosse nei singoli comuni per uniformarsi alle disposizioni nazionali, il governo regionale vuole intervenire prima che sia troppo tardi e che la situazione sfugga definitivamente di mano, ciò anche a salvaguardia dell'economia e del turismo.
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