L'allarme dell'estate riguarda le scorte di vaccino Pfizer. "La quantificazione del taglio nelle forniture per luglio è ancora oggetto di approfondimento da parte della struttura commissariale e le Regioni attendono riscontri puntuali", dice Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore regionale in Emilia-Romagna. "Al momento si aggira sicuramente su una percentuale superiore al 40% e non è escluso anche attorno al 50%. Sono ore di lavoro - sottolinea - ma presto uscirà una comunicazione ufficiale da parte della struttura commissariale. Certamente da parte delle Regioni c'è preoccupazione, c'è una evidente fibrillazione anche rispetto alle proiezioni di forniture di vaccini".
L'allarme coinvolge tutta Italia, ma in Sicilia c'è la convinzione di poter affrontare l'estate senza patemi legati alle scorte. "La campagna vaccinale procede - commenta il presidente della Regione Nello Musumeci -, stiamo continuando a vaccinare la popolazione. Aspettiamo copiose forniture di Pfizer che dovrebbero metterci al sicuro nei mesi estivi. Ma è inutile nasconderci dietro il dito: inevitabilmente a luglio e agosto si registrerà un calo di vaccinazioni, lo sappiamo, ma siamo sul pezzo e speriamo a fine estate di aver determinato l’immunità di gregge che per la scienza va dal 70 all’80% della popolazione".
La campagna vaccinale prosegue un po' più lentamente, ha ammesso l'assessore alla Sanità Ruggero Razza, "non perchè manchi la volontà o la capacità organizzativa, ma perchè il caldo sta concentrando le prenotazioni nelle fasce pomeridiane e di prima mattina. Aumenteremo ulteriormente i centri di vaccinazione, a ogni modo siamo sopra di molto al target assegnato dalla struttura commissariale".
Anche l'assessore ricorda l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge entro l’estate. Ma sottolinea: "Servono due cose per far sì di centrare questo obiettivo: l’efficienza organizzativa, ma questa è stata dimostrata, e anche la volontà dei cittadini di vivere la vaccinazione come l’unica occasione vera per uscire dalla pandemia".
A tenere in ansia la giunta Musumeci sono anche le varianti: "Sono molto allarmato dall’incertezza legata alle varianti, mi dispiace per i sindacati che chiedono di riconvertire i reparti ospedalieri - dice il governatore -. Noi non sappiamo come andrà a finire tra qualche settimana o qualche mese, il mondo scientifico non ha chiarito del tutto quale sarà l’evoluzione del contagio. Abbiamo già disposto l’avvio della riconversione di alcuni reparti e già tantissimi erano rimasti legati alle patologie ordinarie - ha ricordato il governatore siciliano -. Completeremo il processo di conversione quando avremo la certezza che in Sicilia non avremo bisogno di trattare virus così violenti. Sembrano invincibili, ancora oggi la scienza non ha messo la parola fine. Andiamoci con prudenza, non giochiamo con la vita delle persone. Meno demagogia e più fiducia nel mondo scientifico".
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