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Girgenti Acque, Micciché: "Ho già chiarito tutto". Scoma: "Indagato senza fare nulla"

Gianfranco Micciché e Francesco Scoma

«Non ho nessuna preoccupazione, è una vicenda che ho chiarito già quando mi sono candidato», dichiara il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè a proposito dell'inchiesta su Girgenti Acque, nell’ambito della quale risulta indagato.

«L’indagine - aggiunge il numero 1 di Sala d'Ercole, parlando con l’agenzia Italpress -  riguarderebbe un finanziamento illecito in campagna elettorale, ma quando mi sono candidato ho consegnato tutte le carte all'Ars e lì risultano tutti i contributi che ho ricevuto, tra cui questo. Da parte mia è stato fatto tutto quello che andava fatto».

Micciché si dichiara quindi sereno, tranne che per un aspetto. «Se c'è una cosa che non mi fa stare tranquillo è che mia figlia ha saputo prima di me la notizia. Sono storture che vanno eliminate. È la prima volta che sono indagato in 27 anni di politica, non sono abituato, ma la cosa che mi fa più male è che mia figlia e mia moglie l'abbiano saputo prima di me. Che queste notizie si debbano avere dalla stampa e non dalle istituzioni è una cosa che dispiace».

Un pensiero anche a Scoma. «Mi dispiace che anche Francesco Scoma sia indagato - dice il presidente dell’Ars - in qualcosa in cui lui non c'entra niente, per la sua pignoleria. Era il mio mandatario elettorale e per fortuna che c'era lui che ha consegnato tutti i documenti».

Proprio Francesco Scoma commenta la notizia con stupore. «Apprendo dopo 4 anni di indagine - dichiara - di essere indagato per non avere commesso nulla. La documentazione contestata era disponibile già da 4 anni presso l’Assemblea regionale siciliana, presentata come previsto dai regolamenti. Presente nella documentazione la dichiarazione congiunta e il verbale del Consiglio d’amministrazione che approvava la concessione del contributo all’onorevole Miccichè. Bastava che in questi 4 anni qualcuno mi chiedesse di produrre le copie».

Il deputato di Italia Viva, che come Miccichè risulta tra gli indagati nell'inchiesta giudiziaria, si dice comunque fiducioso. «Confido nella magistratura e nel suo operato - aggiunge - ma non posso andare nel tritacarne mediatico non avendo nessuna responsabilità. Pretendo pertanto che possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. Nel mio interesse, per quello della magistratura e della gente».

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