La Sicilia ha l'incidenza più alta d'Italia ma ora vede il traguardo della zona bianca: oggi l'ok ad altre 6 regioni
Più della metà del Paese in zona bianca, con l’ingresso nella fascia di rischio più bassa per Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento: in tutto si tratterà di tredici regioni da lunedì prossimo, alle quali entro la settimana successiva si aggiungeranno le altre. L’ultima, la Valle d’Aosta, entrerà in bianca dal 28 giugno. La Sicilia dovrà attendere il 21 giugno, a meno di colpi di scena altamente improbabili. L'Isola ieri ha fatto registrare 284 nuovi positivi, per un totale di 7.361 casi attualmente attivi. Tre i decessi, è stato registrato un nuovo ingresso in terapia intensiva, per un totale di 38 ricoverati nei reparti. L'incidenza per 100 mila abitanti è a quota 40 rendendo la Sicilia la regione con quella più alta in Italia. Un numero che non minaccia la zona bianca, anche perché destinato a calare ulteriormente, ma che dimostra come la discesa della curva Covid in Sicilia sia abbastanza lenta. Il valore medio nazionale dell'incidenza dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti passa invece da 32 della scorsa settimana a 26. Fermo invece l'Rt nazionale allo stesso valore di 7 giorni fa: 0,68. I dati sono contenuti nella bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute, ora all'esame della cabina di regia. E sul fronte della campagna vaccinale arriva la sospensione del vaccino AstraZeneca in via cautelativa sotto i 60 anni. La decisione emerge da una circolare che porta la firma del dirigente generale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico ad interim della Regione Siciliana Mario La Rocca. Il riferimento s'intende alla somministrazione delle prime dosi perché, scrive La Rocca, «resta ferma, in assenza di evidenza scientifica contraria, la possibilità di procedere con l’inoculo della seconda dose di vaccino a quanti ne abbiano diritto». «Alla luce delle recenti notizie di stampa - si legge nella circolare a firma del direttore del Dasoe - relative alle posizioni assunte dal presidente del Comitato tecnico scientifico, in riferimento al bilancio rischi-benefici, circa la somministrazione del vaccino Vaxzevria (di AstraZeneca) ai soggetti di età inferiore ai 60 anni, e in attesa di un pronunciamento ufficiale da parte del medesimo organo, si dispone in via cautelativa la sospensione con effetto immediato della somministrazione del vaccino AstraZeneca a tutti i cittadini di età inferiore ai 60 anni». La corsa dell’Italia alla riapertura intanto prosegue e presto sarà supportata dal green pass, il certificato digitale Covid, che darà accesso a viaggi, cerimonie e probabilmente altri eventi e attività. Ma sul documento - rilasciato gratuitamente dal primo luglio dalle autorità nazionali in formato digitale o cartaceo con un codice Qr - restano una serie di dubbi sollevati dal Garante della Privacy. Nonostante l’Authority abbia dato parere favorevole sullo schema di decreto attuativo che attiva la piattaforma nazionale su cui si appoggerà il sistema del certificato, ne è stato autorizzato l’utilizzo attraverso 'Immuni' (la app già utilizzata per il tracciamento dei contagi) ma chiesto il rinvio dell’impiego di 'Io' (la stessa già usata per il cashback) proprio a causa di criticità sul trattamento dei dati personali. La società 'PagoPA' - il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni - però sottolinea: la nostra «è un’applicazione sicura e affidabile». Aldilà dei software, chi vorrà scaricare la certificazione verde potrà rivolgersi anche al medico di famiglia e al farmacista.