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Il Cts alle Regioni: cerimonie solo con il green pass, nei ristoranti mascherine anche al tavolo

«Consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il 'green certificate'». È quanto prevede il documento delle linee guida delle Regioni rivisto dal Comitato tecnico scientifico, in merito allo svolgimento dei banchetti nell’ambito delle cerimonie, come matrimoni ed eventi analoghi.

Nelle seggiovie la «portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento». Le Regioni su questo ed altri punti chiederanno un chiarimento, anche in virtù delle mutate condizioni epidemiologiche.

In tutte le attività ricettive, dalla ristorazione agli stabilimenti balneari, dai cinema ai teatri agli altri locali di intrattenimento la prenotazione «sarebbe auspicabile fosse resa obbligatoria o fortemente raccomandata, così come la disponibilità dei requisiti del 'green certificate', soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili».

Obbligatorio deve essere, tra l’altro, secondo gli esperti del governo, «il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza, uscita». Nei ristoranti al chiuso la mascherina andrà tenuta sempre, anche al tavolo, «tranne nei momenti del bere e del mangiare». Inoltre, «il personale dovrà sempre indossare la mascherina».

Negli spogliatoi delle palestre, piscine e centri benessere «deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi». Il Cts raccomanda di non utilizzare gli spogliatoi in palestra, ma è possibile farlo in piscina.

«Anticipazione al momento del passaggio in zona bianca delle riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la riapertura in un momento successivo». Lo chiedono le Regioni al Governo, in un documento sulla zona bianca. Per questa fascia viene anche precisato il «superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività», fermo restando il rispetto degli obblighi sull'utilizzo delle mascherine e il «distanziamento per scongiurare gli assembramenti».

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