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Omicidio nel Reggiano, fermato il figlio Marco Eletti: nel 2019 partecipò a "L'Eredità"

La sua passione è la scrittura.

Marco Eletti, 33enne fermato con l’accusa dell’omicidio del padre e del tentato omicidio della madre, ha infatti pubblicato alcuni romanzi thriller e di fantascienza.

La trama che ha raccontato in una notte d’interrogatorio, però, non ha convinto gli inquirenti, che non hanno creduto alla sua storia e lo hanno portato in carcere, accusato di un delitto del quale lui si proclama innocente.

A far scalpore in queste ore è proprio la figura del ragazzo, dunque, già noto per aver partecipato al programma di Raiuno "L'Eredità" il 15 gennaio del 2019.

Oggi, è sospettato di aver ucciso il padre e ferito gravemente la madre Marco Eletti, impiegato-scrittore di 33 anni residente nel Reggiano, con un passato da concorrente al programma televisivo L'Eredità. Il 33enne è stato arrestato all'alba di ieri a seguito di un lungo interrogatorio: la sua versione non ha convinto gli inquirenti.

Paolo Eletti, 58 anni, è stato trovato morto nella sua villetta di San Martino in Rio, una zona industriale poco distante da Reggio Emilia, con il cranio fracassato a martellate. Poco lontano, su un divano, la moglie Sabrina, di qualche anno più giovane, con i polsi tagliati, incosciente, ma viva. Una coppia conosciuta nella zona, con una vita molto ordinaria, lei lavorava come parrucchiera, lui aveva da poco perso il lavoro. A trovarli e dare l’allarme è stato proprio il figlio, con una passione molto coltivata per la narrativa, che lavora in un’azienda di Rubiera, ma vive a Reggio Emilia con la compagna, che ha chiamato i soccorsi, anche per un principio d’incendio che si stava sviluppando nel garage.

Quando i carabinieri, coordinati dalla pm Piera Giannusa sono arrivati, lo hanno trovato in stato di choc, ma i sospetti si sono concentrati subito su di lui. È apparsa poco probabile l'ipotesi di un omicidio seguito a un tentato suicidio.

Marco Eletti è stato interrogato per tutta la notte, gli investigatori hanno ricostruito tutti i suoi spostamenti e confrontato il suo racconto con quello che hanno trovato sulla scena del crimine.

Le sue dichiarazioni sono state ritenute contraddittorie e il principio d’incendio un tentativo per depistare le indagini, tanto da far emettere un provvedimento di fermo, pur in assenza di una confessione.

Secondo i carabinieri e la pm il movente sarebbe da ricercare in una serie di questioni patrimoniali, relative a una porzione della casa. S'indaga, in particolare, anche su alcuni litigi. La madre del fermato è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Reggio Emilia. È in coma farmacologico, indotto perché quando è arrivata aveva perso molto sangue e perché era stata narcotizzata.

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