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Ristoranti riaperti a pranzo e cena: all'aperto e massimo 4 a tavola. Tutte le regole

L'Italia prova a tornare gradualmente alla normalità: riaperture dal 26 aprile. Tra i primi a farlo saranno i ristoratori: in zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei locali che hanno tavoli all’aperto e dal primo giugno si mangia nei ristoranti al chiuso solo a pranzo.

Ristoranti all'aperto, le regole

I ristoranti all'aperto potranno ospitare i clienti a pranzo e a cena. Ma con regole ben precise. Previsto un massimo di quattro persone per ogni tavolo, il numero potrà aumentare solo se i commensali sono conviventi. Non si potrà sostare fuori dai locali, oppure consumare cibo e bevande in piedi. Rimangono sempre consentiti asporto e domicilio. Obbligo di mascherina fino a quando non si arriva al tavolo o comunque quando ci si alza. Obbligo di distanziamento tra i tavoli. Il coprifuoco è confermato dalle 22.

Teatri, cinema e spettacoli

Contemporaneamente - sempre in area gialla - riapriranno a cielo aperto teatri, cinema e spettacoli mentre per i musei sarà possibile accogliere i visitatori anche al chiuso, così come per gli spettacoli che avranno i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, spiega che «nei luoghi all’aperto si riscontra una difficoltà significativa nella diffusione del contagio».
Ancora vietate le feste, mentre per le discoteche non è stata ancora stabilita una data di riapertura.

Piscine e sport

Dal 15 maggio sarà consentita l’attività nelle piscine scoperte e probabilmente negli stabilimenti balneari. Anche se fin dall’entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all’aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso soltanto dal primo giugno. A luglio sarà la volta delle fiere, delle terme e dei parchi tematici.

Scuola

Parallelamente, i ragazzi tornano in classe. Fin dal 26 aprile in zona gialla e arancione tutte le scuole saranno in presenza e in quella rossa sarà così fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% tra i banchi.

Spostamenti, arriva il pass

L’autocertificazione resta necessaria, laddove è già prevista, ma adesso gli italiani potranno girare più liberamente avendo in tasca un 'pass': un documento che dovrà attestare la vaccinazione, l’esecuzione di un tampone negativo (forse nell’arco temporale delle ultime 48 ore) o l’avvenuta guarigione dal Covid. Chi avrà il pass potrà anche accedere «a determinati eventi - culturali e sportivi - riservati ai soggetti che ne sono muniti», viene fatto sapere da chi lavora al decreto. Non è ancora chiaro, però, se si tratterà di un certificato che sarà rilasciato da Asl, Regione o un altro ente sanitario, visto che i territori al momento non sembrano tutti organizzati allo stesso modo, in particolare sul rilascio del patentino vaccinale. Quel che è certo è che l’allentamento delle misure prevede il rispetto rigoroso delle regole. Lo stesso premier, annunciando le misure, si appella ad «una premessa: i comportamenti siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamenti».

Con i nuovi provvedimenti annunciati, il premier Mario Draghi sa di mettere in conto «un rischio ragionato», alla luce di una campagna di vaccinazione che «va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa. E questo - spiega - è stato fondamentale per prendere le decisioni».

Le riaperture - precisa il presidente del Consiglio - «sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza».

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