Domenica 08 Settembre 2024

Vaccini dai medici di famiglia anche in Sicilia, trattativa con la Regione ma ci sono nodi da sciogliere

Il via libera potrebbe arrivare mercoledì. Il piano è quello di permettere la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei medici di famiglia anche in Sicilia, così da allargare la platea e raggiungere il prima possibile l'obiettivo di vaccinare al più presto il maggiore numero di persone. Ieri un incontro fra i sindacati dei medici e l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. L'idea - scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola - è provare a mettere in campo quanto già si sta facendo a livello nazionale: un piano per delegare ai medici di famiglia la vaccinazione dei più anziani e dei pazienti non autosufficienti. L’accordo siglato domenica a Roma deve ancora trovare una sua formula in Sicilia. E dunque bisognerà ancora lavorare per superare alcune difficoltà emerse ieri: in primis quelle logistiche, poi quelle economiche. Il piano nazionale che la Regione vuole ricalcare prevede che da subito i medici di famiglia affianchino le Usca e gli hub appena creati per vaccinare quante più persone possibile. Razza ieri ha illustrato ai sindacati una tabella di marcia che già dalla prima decade di marzo porterebbe i medici di famiglia a vaccinare a domicilio gli anziani, in particolare quelli non autosufficienti, e i pazienti che hanno altre patologie che rendono pericoloso o difficoltoso uscire di casa per recarsi nei centri individuati dalle Asp per la somministrazione. Fin qui tutti d’accordo. E questo è un primo passo visto il flop di tentativi simili per affidare ai medici di famiglia i tamponi e i certificati di guarigione. Ma sono emerse alcune difficoltà: «La prima - spiega Luigi Galvano, leader della Fimmg, il sindacato più rappresentativo - riguarda la dotazione di vaccini. Il nostro compito sarebbe più semplice e più opportuno quando la Regione avrà un numero sufficiente di vaccini di Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson, che sono quelli per cui non è necessaria la conservazione a temperature polari e dunque risultano più facili da somministrare».

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