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L'Iss: aumentano le regioni a rischio alto, l'età media dei contagiati scende a 44 anni

«L'epidemia dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale». È quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio della Cabina di Regia ministero della Salute-Iss.

«Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano - si sottolinea nel rapporto - sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari».

«Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Sono 15 le Regioni/PPAA con un rischio alto o moderato». In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) hanno un livello di rischio alto. Sono 10 (vs 12 la settimana precedente) le Regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (vs otto la settimana precedente) con rischio basso.

Dieci Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Trento, Toscana e Umbria), di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

È stabile l’indice Rt in Italia a 0,99, stesso dato della scorsa settimana. Questi i dati dell’indice Rt nelle diverse Regioni e province autonome: Abruzzo, 1.13; Basilicata, 1.51; Calabria, 1.01; Campania, 1.04; Emilia Romagna, 1.1; Friuli Venezia Giulia, 0.83; Lazio, 0.94; Liguria, 0.94; Lombardia, 0.82; Marche, 0.98; Molise, 1.11; Piemonte, 1.02; provincia autonoma di Bolzano, 0.92; provincia autonoma di Trento, 1.07; Puglia, 0.95; Sardegna, 0.68; Sicilia, 0.71; Toscana, 1.19; Umbria, 1.07; Valle D’Aosta, 0.94; Veneto, 0.97.

L’età mediana dei casi di Covid diagnosticati è diminuita a 44 anni. Alla luce dell’aumentata circolazione «di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità» e del «chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano» l’indicazione è quella di «innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità».

«È fondamentale - si sottolinea - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile». Nel report si invitano le Regioni «a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. È necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento «Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale».

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