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Coronavirus, variante inglese più trasmissibile del 37%: l'Iss aggiorna le sue faq

Adesso lo dice ufficialmente anche l'Istituto superiore di sanità: la variante inglese si trasmette molto più velocemente. "In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, con una grande incertezza statistica".

L'Iss lo evidenzia in un aggiornamento delle Faq sulle varianti sul proprio sito in cui parla anche di punte del 60%. "La stima - si legge -, è stata ottenuta da uno studio di Iss, ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler, Regioni/Province autonome. Questi valori sono in linea con quelli riportati in altri Paesi, anche se leggermente più bassi.

"La stima induce a considerare l'opportunità di più stringenti misure di controllo che possono andare dal contenimento di focolai nascenti alla mitigazione", si legge. Nella Faq viene descritto anche il metodo usato per calcolare la trasmissibilità. "La stima della trasmissibilità relativa del mutante Gb è stata effettuata tramite un modello matematico basato sui dati di due 'flash survey' condotte nelle scorse settimane sulla prevalenza della variante inglese - prosegue il testo - insieme a quelli dei ricoveri di 10 regioni. Le stime sono state fatte utilizzando diversi metodi matematici che hanno dato risultati consistenti tra loro".

E l'incidenza della variante inglese si tramuta nella definizione di nuove aree di rischio. È, infatti, imminente l'istituzione della zona rossa a San Teodoro, nella costa nord-orientale sarda. In Emilia-Romagna, invece, il Bolognese è nel pieno del "terzo picco" della pandemia di coronavirus e, "come per il circondario imolese", anche per l'area metropolitana di Bologna scatterà da sabato la zona arancione scuro.

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