Coronavirus, test rapidi di seconda generazione: la Sicilia ha un'arma in più contro le varianti
I test rapidi di seconda generazione acquistati dalla Regione sono in grado di individuare i soggetti infettati dalla variante inglese del Coronavirus. Come scrive Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola, la conferma arriva da Palermo dove ieri, su input del commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa, i medici dell’Usca hanno somministrato il nuovo tampone a una persona contagiata dal ceppo Uk e attualmente in isolamento domiciliare. L'uomo è risultato positivo. Significa che anche se i test non riescano ad accertare la presenza della variante inglese, permettono però di rilevare la positività di un soggetto e dunque consentono di isolarlo. Per capire se un’infezione è determinata da un ceppo particolare, come spiegano dall’Istituto superiore di sanità, occorre "il sequenziamento del genoma del virus, un esame effettuato solo in centri specializzati per motivi di sanità pubblica". In Sicilia sono quattro: il Centro qualità laboratori della Sicilia e l’Istituto zooprofilattico a Palermo, e i laboratori regionali di riferimento a Messina e Catania. I test di seconda generazione sono stati impiegati ieri per la prima volta al porto e all’aeroporto di Palermo, mentre la prossima settimana dovrebbero essere adottati anche alla Fiera del Mediterraneo. Negli scali di Catania e Messina il via è previsto nelle prossime ore.