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A scuola fino al 30 giugno, slitta l'esame di maturità: le mosse di Draghi e Bianchi, ordinanza in arrivo

Banchi distanziati in classe

La scuola tra le priorità di Mario Draghi. E già la prossima settimana dovrebbe arrivare un'ordinanza con le modalità di svolgimento dell'esame di maturità. Che potrebbe slittare di un paio di settimane rispetto alla data prevista del 16 giugno per consentire lo svolgimento delle lezioni fino alla fine del mese. 

Si tratta solo di ipotesi, al momento, ma sin dal primo momento il premier ha manifestato l'intenzione di prolungare le lezioni fino al 30 giugno, mentre nel suo discorso al Senato ha annunciato la volontà di recuperare le ore di lezione perse a causa del Covid.

La prova di maturità, molto probabilmente, sarà sul modello di quella dello scorso anno, un colloquio orale quindi, e la commissione sarà costituita da sei commissari interni e il Presidente come unica figura esterna.

Oggi il ministro Patrizio Bianchi ha spiegato le modalità di svolgimento della prova (clicca qui). Intanto dal primo marzo si terranno i test Invalsi all'ultimo anno delle superiori. Tra le novità anche l'ammissione, che non dovrebbe essere più automatica come fu lo scorso anno.

Il ministro è al lavoro per l'ordinanza, ma tiene a sottolineare che fino ad ora la scuola non è stata ferma e che l'istruzione è stata garantita. Ma un intervento sull'intero settore ci sarà.

I piani del governo si scontrano con le richieste di sicurezza che arrivano dal mondo della scuola, dagli studenti in primo luogo, ma anche dai presidi e dai docenti. Questa mattina in alcune scuole di Palermo sono apparsi striscioni con scritto "senza sicurezza nessuna ripartenza". Gli studenti e le studentesse protestano perchè ritengono che il ritorno alla didattica in presenza non sia avvenuto in piena sicurezza.

Dai dirigenti scolastici invece arriva il pressing sui vaccini. Il presidente nazionale dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha sollecitato al ministro il completamento delle vaccinazioni nel più breve tempo possibile: "Occorre assicurarne il completamento entro giugno al fine di avviare il prossimo anno scolastico in sicurezza".

Giannelli invece frena sulla scuola fino al 30 giugno: "Sul calendario scolastico non c'è nulla di deciso, dipende da come andrà l'epidemia; c'è una grossa incognita sulle varianti, molto aggressive, oggi bisogna fare i conti con una realtà così complessa che stare a disquisire, a metà febbraio, se si andrà a scuola fino al 15 o al 30 giugno appare una forzatura. In linea linea di principio, se ci fosse necessità di prolungare il calendario si può prendere in considerazione, ma di qui a parlarne ora ce ne passa, dobbiamo aspettare: tra gli esperti c'è chi parla anche della necessità di un nuovo lockdown nazionale".

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