Se in sette giorni in Sicilia i contagi di Coronavirus sono aumentati, con la percentuale più alta d'Italia e un rapporto tra casi testati e casi positivi secondo solo alle province di Trento e Bolzano, l'Isola sembra invece difendersi bene sul fronte dei posti letto occupati negli ospedali, soprattutto se si fa riferimento alle terapie intensive.
Ci sono luci e ombre per la Sicilia nell'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe che prende in esame la settimana 13-19 gennaio 2021, rispetto alla precedente.
CHE SUCCEDE IN ITALIA
A livello nazionale c'è una riduzione dei nuovi casi (97.335 contro i 121.644 della settimana precedente) a fronte di un significativo calo del rapporto positivi/casi testati (19,8% contro 29,5%). In leggera diminuzione i casi attualmente positivi (535.524 contro 570.040) e, sul fronte ospedaliero si riducono i ricoverati con sintomi (22.699 contro 23.712) e le terapie intensive (2.487 contro 2.636). Un'altra notizia confortante arriva dal lieve calo dei decessi (3.338 contro 3.490).
Il dettaglio di ogni singola voce, rispetto alla settimana precedente, mostra più chiaramente le variazioni, e sono tutte buone notizie.
- Decessi: 3.338 (-4,4%)
- Terapia intensiva: -149 (-5,7%)
- Ricoverati con sintomi: +1.013 (-4,3%)
- Nuovi casi: 97.335 (-20%)
- Casi attualmente positivi: -34.516 (-6,1%)
"Dopo due settimane di lenta risalita di tutte le curve che riflettevano gli allentamenti pre-natalizi – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si osserva una riduzione dei nuovi casi grazie agli effetti del Decreto Natale, che nei primi giorni ha di fatto 'colorato di rosso' l’intero Paese".
Il crollo del rapporto positivi/persone testate è di difficile interpretazione e non confrontabile con la settimana precedente, quando il calcolo era effettuato solo sui tamponi molecolari. Dal 15 gennaio, invece, il bollettino del ministero della Salute include anche i tamponi antigenici rapidi.
IN SICILIA
Si riduce l’incremento percentuale dei casi in quasi tutte le Regioni. Anche in Sicilia in percentuale l'aumento dei casi è più basso rispetto alla settimana prima, anche se resta il valore più alto d'Italia.
Lieve calo nell'Isola anche delle ospedalizzazioni, mentre in 7 regioni l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid continua a superare la soglia del 40% in area medica e in 11 Regioni quella del 30% delle terapie intensive.
VACCINI
Al 20 gennaio sono state consegnate alle Regioni 1.558.635 dosi, di cui 1.250.903 già somministrate (80,3%), con un rallentamento negli ultimi giorni. Tuttavia, solo 9.160 persone hanno completato il ciclo vaccinale, mentre 13.534 persone avrebbero già dovuto ricevere la seconda dose. "Tenendo conto dei possibili ritardi di consegna, anche comunicati last minute come nel caso di Pfizer – spiega Cartabellotta – è fondamentale che in questa fase le Regioni accantonino i vaccini per la somministrazione della seconda dose. La campagna vaccinale non è una gara di velocità: l’unità di misura su cui confrontarsi, sia con gli altri Paesi, sia tra le Regioni, non è infatti il numero di dosi somministrate, ma la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, garanzia di efficacia del 94-95% nel prevenire la Covid-19 sintomatica".
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