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Blitz contro la 'Ndrangheta, indagato anche il segretario Udc Lorenzo Cesa: "Mi dimetto"

Ci sono amministratori locali, imprenditori e professionisti fra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’operazione «Basso Profilo», eseguita stamane da Dia, polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza. Tra i destinatari, i maggiori esponenti delle cosche Aracri, Arena e Grande Aracri, operanti nel Crotonese, oltre a imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali.

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da patrimoni aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Nel corso delle indagini è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro.

Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione antimafia «Basso profilo» della Dda di Catanzaro. L’abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura di Catanzaro.

Lorenzo Cesa conferma di avere «ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017» e spiega: «Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente».

«Come sempre - assicura - ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese - annuncia - rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato».

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