L'Epifania porta via le feste e con la zona rossa di oggi si completa il calendario di restrizioni pensate dal governo con il decreto Natale.
Nonostante i divieti, oggi non mancano le deroghe. Per esempio, è possibile fare la spesa: aperti i supermercati e i vari negozi alimentari, chiusi però ristoranti, bar e pasticcerie a cui è invece consentito solo il servizio a domicilio o l’asporto non oltre le 22, quando scatta l'ora del coprifuoco.
Chiusi i negozi, ad eccezione di alcune categorie che invece possono scegliere di restare aperti in zona rossa. Tra questi tabaccherie, edicole, lavanderie, tintorie. Possono stare aperti, ma è ovviamente una loro decisione dal momento che è giorno di festa, anche benzinai, farmacie, parafarmacie.
Anche oggi, come tutti i giorni rossi del periodo natalizio, la regola generale dice che non si può uscire di casa se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Ma è consentito raggiungere in due, a eccezione degli under 14 e dei disabili non autosufficienti, una sola abitazione al giorno all’interno della propria Regione. Consentita la passeggiata, ma solo in prossimità della propria abitazione.
Tutti gli spostamenti, in ogni caso, devono essere giustificati attraverso un’autocertificazione. Ecco il modulo prestampato già in dotazione alle forze di polizia statali e locali.
COSA CAMBIA DA DOMANI
Da domani entra in vigore il nuovo decreto, un provvedimento ponte fino al 15 gennaio, quando scadrà l'attuale Dpcm. Quel che avverrà dopo è ancora un punto interrogativo perchè nella gestione della pandemia da Coronavirus e della libertà di movimento degli italiani ci vorranno nuove disposizioni del governo. Fino alla scadenza dello stato d'emergenza il 31 gennaio, che potrà essere rinnovato ancora per sei mesi per arrivare al 31 luglio. Da domani e fino a domenica 10 gennaio varranno le stesse regole per tutta Italia, seppur diverse giorno per giorno, mentre da lunedì si ritornerà alle zone di colore, che cambieranno in ogni regione dopo il nuovo monitoraggio.
Bisognerà quindi aspettare venerdì prossimo 8 gennaio per conoscere le decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza in base ai dati del contagio che attribuiranno i colori alle regioni (rosso, arancione e giallo). I parametri di valutazione cambieranno in senso più restrittivo: per passare da giallo ad arancione ci vorrà un indice di contagio Rt di 1 (prima era 1,25) e per la zona rossa Rt a 1,25 e non più a 1,50.
Domani e venerdi 8 gennaio il Paese torna in giallo, ma con divieto di spostamento tra regioni, salvo i consueti casi previsti. Ci si potrà muovere all'interno della propria regione. Coprifuoco sempre dalle 22 alle 5 dell'indomani. Bar e ristoranti potranno riaprire in quei due giorni fino alle ore 18, poi solo asporto fino alle 22 e consegna a casa. Negozi aperti fino alle 20, via libera anche ai centri commerciali.
Sabato 9 e domenica 10 l'Italia tornerà arancione, e si prevede che sia così per tutto gennaio, ogni weekend. Vietato muoversi da regione e da comune, tranne le consuete eccezioni anche per centri con meno di 5 mila abitanti (in un raggio di 30 chilometri), sempre con autocertificazione.
Bar e ristoranti aperti, ma solo per asporto (fino alle 22) e consegna a domicilio. Negozi aperti, centri commerciali chiusi.
Da lunedì 11 a venerdì 15 gennaio si entra in una fase al momento senza certezze, dipenderà dalla divisione in fasce di colore. Saranno in ogni caso vietati gli spostamenti tra regioni, anche gialle. Nelle zone rosse la deroga agli spostamenti per due persone per andare a trovare amici o familiari è limitata al comune e non più alla regione come nelle feste di Natale.
In generale per la seconda metà di gennaio si valuteranno i dati del contagio per le restrizioni.
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