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Indovini, cartomanti e altri culti: con il coronavirus cresce l'interesse per l'occulto

Le prime spie si sono accese a Bagheria e Canicattì, dove nelle scorse settimane si sono registrati un paio di furti sacrileghi. Poco più che campanelli d’allarme, almeno per ora, che si sommano all’incremento del ricorso a cartomanti, maghi o sedicenti tali e ad altri fenomeni legati all’occultismo.

Ma anche se siamo lontani dai livelli e dai numeri di alcuni anni fa, quando si verificarono una serie di incursioni a catena in diverse diocesi e furono pure individuati una mezza dozzina di murales in città inneggianti al diavolo, l’attenzione è alta e la preoccupazione pure.

"Gli effetti di questo lockdown prolungato sono già evidenti - spiega Tullio Di Fiore, presidente del Gris Palermo e Sicilia e docente della Pontificia facoltà teologica di Sicilia - e stanno creando ansia e insicurezza, difficoltà a riprendere la vita. Storicamente questi fenomeni così devastanti dal punto di vista dell’incertezza hanno generato esempi e effetti negativi. Se poi aggiungiamo lo stress mediatico, vedere morire molte persone, vivere costantemente con questa paura del futuro, il rischio di avviare percorsi non tradizionali, di rivolgersi a culti particolari è molto forte".

Difficile ancora ragionare in termini di cifre. Anche dalle forze dell’ordine al momento non arrivano particolari segnalazioni: sia carabinieri sia polizia postale, non hanno registrato una recrudescenza di casi legati ad esempio a truffe o raggiri che possano far parlare di fenomeno.

Qualcosa però si muove, anche nel mercato del lavoro. L’ultimo annuncio è apparso martedì su un sito che raggruppa offerte in tutta la provincia: "Azienda leader nel settore della cartomanzia e della astrologia ricerca operatori telefonici nel settore della cartomanzia con esperienza, con possibilità di lavorare da casa. Si richiede: professionalità ed esperienza, linea telefonica (fissa o cellulare), disponibilità a lavorare su turni". E in cambio "si offre: contratto nazionale di lavoro (in alternativa, possibilità di collaborare con partita Iva), pagamenti puntuali, precisi e guadagni superiori alle media, un'azienda seria e strutturata che ti seguirà nell’inserimento e lungo tutto il percorso di collaborazione. Chiamare/candidarsi solo se in possesso di esperienza nella cartomanzia al..."; segue numero di telefono.

Tra le cause di questa deviazione dai percorsi tradizionali, c’è sicuramente la mancanza di un’assistenza psicologica adeguata al fabbisogno. Secondo i dati Eurostat del 2018 - quindi prima della pandemia che ha sicuramente aumentato le richieste in maniera esponenziale - i Paesi europei con il maggior numero di psichiatri per centomila abitanti erano Germania (27,45 ogni 100 mila abitanti), Grecia (25,79) e Paesi Bassi (24,15). Al contrario Polonia (9,23) Bulgaria (10,31) e Spagna (10,93) hanno il minor numero di psichiatri in rapporto alla popolazione. L’Italia si poneva in una posizione intermedia, con 17,08 per centomila abitanti.

Ma se fino a questo momento si è cercato di studiare gli effetti psicologici del Covid, da qualche tempo i Gruppi di ricerca e informazione socio-religiosi (i cosiddetti Gris, appunto), stanno provando ad andare oltre e a verificare quanto, questi effetti, possano portare a incrementare fenomeni legati all’occultismo e alla superstizione.

"Il problema sarà quando riprenderemo a vivere. Cosa succederà?", si chiede il professore Di Fiore, che aggiunge: "Le pandemie passate portavano le persone ad avviare percorsi non tradizionali, culti particolari alla ricerca di un rifugio, di una spiegazione per affrontare anche l’angoscia della morte. Abbiamo segnalazioni, ancora non verificate, di gruppi di persone che seguono presunti veggenti, santoni o guru che dicono di avere doni particolari. Per fortuna la pandemia ha un po’ rallentato questi fenomeni perché non è possibile riunirsi. Ma c’è un altro aspetto che ci preoccupa ed è quello che raggruppa maghi o sedicenti tali che sfruttano le paure delle persone per guadagnare. Stiamo monitorando, anche se non abbiamo contezza di dati e ci confrontiamo quotidianamente con operatori del settore. La preoccupazione che questa pandemia possa generare la fuga delle persone verso nuovi o vecchi culti, magia, occultismo e cartomanzia è molto concreta".

Ad agevolare questi fenomeni, c’è anche un recente orientamento del Consiglio di Stato, che nella pronuncia del 1° luglio scorso, la numero 4189, ha annullato la chiusura di un servizio telefonico di cartomanzia in provincia di Perugia sostenendo che la magia è "idonea a rispondere ad una esigenza, per quanto illusoria ed opinabile, meritevole di soddisfacimento e, in quanto tale, suscettibile di generare, in termini mercantili, una corrispondente 'domanda'" (…) come quella, appunto, di chi cerca "l’alleviamento dei suoi dubbi esistenziali o la rassicurazione delle sue certezze nei “segni” ricavabili, attraverso la mediazione del cartomante, dalla lettura ed interpretazione delle 'carte'".

Fino a quel momento i cartomanti erano ritenuti "ciarlatani" (articolo 121 Testo unico pubblica sicurezza del 1931), cioè soggetti e attività che speculano "sull’altrui credulità, sfruttando o alimentando l’altrui pregiudizio". Con questa pronuncia viene invece stabilito che se il mercato ha una domanda e un’offerta, indovini e interpreti di sogni, vanno valutati caso per caso. Insomma, il cartomante può esigere un compenso, ma senza far pensare ad una contropartita commisurata ad una prestazione efficace ed infallibile.

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