Sulla variante del Covid-19 isolata prima in Inghilterra e ora anche in Italia sembrano tutti d’accordo: è preoccupante, ma l’efficacia dei vaccini non dovrebbe essere compromessa. Dopo l’allarme scattato per l’aumento vertiginoso dei contagi in Gran Bretagna, medici, scienziati e virologi si dicono "in apprensione". La notizia piomba come un macigno negli ultimi giorni del 2020, un anno che ha già riservato ansia, nel migliore dei casi, e morte in tutto il mondo.
"Se è vero che la variante determina una maggiore diffusione, la conseguenza sarà all’inizio un aumento di contagi, poi di ricoveri in terapia intensiva e infine di morti", afferma in un’intervista al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore della rianimazione del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico. "Ci sarebbe un ulteriore pressione sugli ospedali" anticipa Antonelli, che sarà uno dei primi medici italiani a ricevere il vaccino, forse già il 27 dicembre. "Fortunatamente, a giudicare dai dati disponibili, l’efficacia di questi vaccini non dovrebbe essere compromessa ma ci vorranno mesi prima di avere una percentuale di popolazione immune e quindi poterci ritenere al sicuro". "Chi ha visto il Covid-19 da vicino non può tirarsi indietro", aggiunge. Al momento "gli ospedali tengono, siamo però molto preoccupati per le prossime settimane. Se l’indice di trasmissione del virus non scende rischiamo una nuova crisi".
A Il Fatto Quotidiano, Federico Giorgi, genetista all’Università di Bologna e co-autore di uno studio specifico sul caso, dichiara che "si sta studiando questa mutazione del SarsCov2 (la M501Y) da ottobre. Circolava già in Usa e Australia, oltre che nel Regno Unito" e che la mutazione in oggetto è la quarta attualmente più diffusa nella proteina Spike. Sull'efficacia dei vaccini Giorgi non ha dubbi. "La proteina spike è costituita da 1.250 mattoncini, gli amminoacidi" spiega, "e la mutazione M501Y rappresenta un solo mattoncino. In genere non basta a rendere inefficace un vaccino".
Sul fatto che la variante circolava già da mesi ne è convinto anche il consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi: "Gli inglesi sapevano già da settembre che era in circolazione questa variante. Hanno taciuto, non ci hanno avvertito. Ora serve il lockdown. O comunque misure molto severe”. Lo ha detto in un’intervista a ‘Il Messaggero’, spiegando che “la nuova variante non è più letale, ma circola con una velocità più alta anche del 70-80%” ma non sembra alterata “la capacità protettiva del vaccino”. “In queste condizioni - dice ancora - sarà difficile riaprire le scuole il 7 gennaio. A Natale si rischia una nuova impennata”. Secondo Ricciardi le misure decise per le Feste non bastano: “La circolazione del virus è intensa, il numero di infetti è alto. Le misure di contenimento devono durare di più. Almeno un mese, un mese e mezzo”.
Mentre in un’intervista al quotidiano Domani, il professor Massimo Galli, del Sacco di Milano dichiara: "Davanti alla mutazione del genoma di un virus nessuno può dire con certezza se i vaccini appena scoperti saranno utili oppure no, ma stavolta dico - con il beneficio del dubbio - che sono moderatamente ottimista" e "ci sono buone possibilità che la profilassi in arrivo proteggerà anche dal ceppo inglese".
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