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Il giallo di Firenze: trovata una quarta valigia con resti umani

Un Carabiniere vicino al luogo del ritrovamento delle valigie con resti umani

Trovata una quarta valigia nella zona di Firenze, tra il carcere e la Fi-Pi-Li, dove erano state ritrovate le prime tre con resti umani, di un uomo e di una donna, nei giorni scorsi. La striscia di terreno lungo la superstrada stamani è stata di nuovo perlustrata dopo una pulitura molto accurata.

Anche nella quarta valigia c'erano resti umani, arti inferiori, verosimilmente appartenenti all'uomo scomparso. Lo si apprende dai carabinieri. La valigia con questi reperti è stata portata a Medicina legale. I resti vengono ricomposti con gli altri, in particolare con quelli della prima valigia ritrovata il pomeriggio dell'11 dicembre.

In questa c'erano i resti, incompleti, di un uomo, mancavano le gambe. Le altre due valigie contenevano il corpo, anche questo sezionato, di una donna.

Emergono, però, nuovi particolari: i coniugi albanesi Shpetmi e Teuta Pasho, a cui gli ultimi risultati investigativi attribuirebbero l'appartenenza dei resti umani trovati abbandonati in quattro valigie a Firenze, scomparvero nel novembre 2015 con una tempistica ricostruita coi cronisti dal colonnello dei carabinieri Carmine Rosciano, comandante del nucleo investigativo del comando provinciale dell’Arma a Firenze, in base alla denuncia presentata da una figlia.

"La denuncia di scomparsa - precisa l’investigatore dei carabinieri - viene presentata da una delle figlie l’8 novembre 2015 e nella stessa denuncia la donna riferisce che i genitori erano scomparsi da sei giorni prima, dal 2 novembre». Sempre nel 2015 «il figlio è uscito dal carcere il 2 novembre", sottolinea inoltre il colonnello Rosciano. Il figlio, adesso irreperibile dopo l'evasione dai domiciliari nel 2016, era in carcere per reati di droga, fatti per cui deve ancora scontare quattro anni di pena.

Intanto, in attesa di un riconoscimento visivo da parte di parenti o conoscenti, ulteriore riscontro sull'identità di Shpetmi Pasho - dopo quello tramite l’impronta di un dito fatto dal Ris - proviene da un tatuaggio sull'avambraccio, non solo per la scritta della città di origine - Vlore, cioè Valona, in Albania - ma in particolare per le lettere Shp che sono le prime tre lettere del suo nome. ANSA

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