Un milione e mezzo di dosi in Sicilia per la stagione antinfluenzale iniziata il 5 ottobre per concludersi a fine febbraio. Oltre il 60 per cento in più rispetto all’anno scorso: a Palermo 360 mila, a Catania 269 mila, a Messina 233.500, a Trapani 215 mila, ad Agrigento 114.600, ad Enna 38 mila, a Caltanissetta 54.550, a Siracusa 124 mila e a Ragusa 92 mila. Secondo fonti della Regione la campagna vaccinale ha raggiunto l’80% dell’obiettivo, con alcune differenze tra le province.
A Palermo, ad esempio, sono state distribuite 300 mila dosi. Rispetto alle stagioni precedenti la vaccinazione oltre ad essere raccomandata ai soggetti a rischio - tra cui pazienti cronici come cardiopatici, diabetici, ipertesi, broncopatici e donne in gravidanza - è stata estesa anche agli adulti sani in buone condizioni di salute che hanno compiuto almeno 60 anni (l'anno scorso 65 anni), a tutti i bambini con età superiore a 6 mesi che frequentino comunità, ai familiari dei bambini con meno di 6 anni e agli operatori sanitari e agli operatori di pubblica utilità. L’anno scorso era stato registrato un incremento complessivo del 15% rispetto al 2018.
Ma c'è chi segnala criticità. Il segretario regionale di Federazione italiana sindacale medici uniti, Paolo Carollo
denuncia la carente e disomogenea distribuzione dei vaccini antinfluenzali ai medici di famiglia, i medici di medicina generale: "Siamo infatti al paradosso: i vaccini non vengono forniti dalla controparte pubblica che però ribadisce come l’adesione alla campagna vaccinale da parte dei medici, e in particolare quelli di medicina generale che svolgono assistenza domiciliare integrata o programmata, sia obbligatoria. Allora ci chiediamo se vista la mancata offerta dei lotti sufficienti di vaccini da parte della Regione si potrebbe anche configurare l’ipotesi di omissione di atto sanitario". AGI
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