Nuovo sequestro preventivo per Roberto Ginatta accusato, insieme a Cosimo Di Cursi, di malversazione a danno dello Stato per aver distratto 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, erogati a titolo di anticipazione da Invitalia spa (per conto del Ministero dello Sviluppo Economico), per sostenere il programma di riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese, finalizzato alla realizzazione di una nuova unità produttiva presso gli opifici già di proprietà di Fca Italy S.p.A..
Su delega della Procura della Repubblica di Torino, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Torino e Bardonecchia, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale del capoluogo piemontese, relativo a un immobile di pregio a Sestriere, del valore di circa 1,1 milioni di euro.
Dalle indagini, svolte dagli specialisti del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, è stato possibile risalire ad una società "schermo" a cui era intestato l'immobile, consistente in una villa di oltre 400 mq e 16,5 vani, in maniera tale da ostacolare l’attività di aggressione patrimoniale da parte dell’Autorità Giudiziaria.
La misura cautelare si aggiunge a quelle personali e reali eseguite, sempre su delega dell’Autorità Giudiziaria torinese, lo scorso giugno nei confronti di Roberto Ginatta, del figlio Matteo Orlando e di Giovanna Desiderato, per bancarotta e riciclaggio poste in essere nell’ambito della Blutec S.p.A., della Metec S.p.A. e della M.O.G. S.r.l., tutte riconducibili al gruppo familiare dei Ginatta. L’Autorità Giudiziaria ha recentemente notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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