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Coronavirus, Arcuri: "Da gennaio le prime dosi del vaccino a sanitari e anziani"

Il commissario straordinario Doimenico Arcuri

Le prime dosi del vaccino anti-coronavirus saranno disponibili in Italia a partire da gennaio ma non «da subito per tutti». Lo ha detto il commissario per l'Emergenza, Domenico Arcuri. Per Arcuri «servono misure non uniformi come quelle che sono state introdotte. Ci sono regioni dove si avvertono i primi segni di raffreddamento dell’epidemia e altre dove la situazione resta critica e bisogna intervenire ancora per contribuire a raffreddare la crescita dei focolai».

Sull'arrivo dei vaccini in Italia, «confidiamo di avere il target» delle prime persone da vaccinare e su questo aspettiamo «il piano del ministero», ha aggiunto.

«Stiamo stabilendo le categorie cui somministrare le prime dosi in base alla loro fragilità e la loro esposizione al virus. Le persone che lavorano negli ospedali saranno tra le prime a cui bisogna somministrare i vaccini così come le persone più anziane e che sono più fragili dovranno arrivare prima di quelle più giovani». Lo ha detto Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza Covid-19 facendo il punto sulle attività per il contrasto e il contenimento dell’epidemia.

Non sarà su base regionale la distribuzione del vaccino anti-covid, ma «il governo ha deciso che ci sia una centralizzazione del meccanismo», ha sottolineato Arcuri. Lo ha detto il commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. «Non serve avere il vaccino in un luogo A piuttosto che in un luogo B».

"Per la prima volta in questa prima traversata ancora incerta più di 1 milione di italiani sono stati colpiti dal virus, ma per la prima volta abbiamo una certezza, abbiamo iniziato a pensare come distribuire i vaccini", ha spiegato. "Nella seconda ondata - aggiunge - riusciamo a intercettare il virus, abbiamo più strumenti e quando avremo una quantità di vaccini sufficienti per tutti potremo dire che abbiamo iniziato ad anticipare il virus. Quel giorno non è più un miraggio".

"Degli attuali contagiati il 94,8% è in isolamento domiciliare - ha precisato -, si cura a casa. 29873 italiani sono ricoverati, 3170 in terapia intensiva sono lo 0,5% del totale dei contagiati. Inizia a decrescere il rapporto tra positivi e testati, per fortuna continuiamo in una intensa attività di tracciamento, ormai facciamo stabilmente oltre dieci volte di più tamponi rispetto alla prima ondata". E’ quanto ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, in conferenza stampa.

"Chi sostiene che la seconda ondata ci ha colto di sorpresa e che siamo inerti, impreparati, chi dai divani afferma che siamo in ritardo non ha gli occhi onesti e la pazienza, oppure non conosce l’aritmetica - ha detto -. Certo problemi ce ne sono ancora".

«Serve allentare la pressione dei pronto soccorso, e oggi il governo mi ha chiesto di individuare nuovi spazi al di fuori degli ospedali, come i Covid hotel - ha riferito -. Collaborerò con le regioni per individuarne almeno uno in ogni provincia».

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