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Coronavirus, in sette giorni nuovi ricoveri più che raddoppiati in Sicilia e mai così tante vittime

La buona notizia è che in percentuale la crescita dei casi da coronavirus in Sicilia nella settimana tra il 24 e 31 ottobre si è in un certo senso arrestata, al confronto con quelle precedenti. Tra il 17 e il 24 ottobre era stata del 54%, quella ancora prima addirittura del 96%, stavolta si è stoppata al 25% circa, con 5556 casi totali. Parliamo di un qualcosa ovviamente di molto marcato e di numeri record in assoluto (ormai si sfiorano mille casi al giorno), ed è sinceramente dura definire la situazione sotto controllo, ma c'è comunque una percentuale di crescita che si va abbassando.

Qui però finiscono le buone notizie. Perchè al netto della guerra dei numeri tra i sindacati e la Regione sui posti letto attuali, futuri, attivabili o no, quello che è certo è che i dati indicano che in Sicilia negli ultimi giorni c'è stata una vera e propria impennata di ricoveri, con una curva, questa si, esponenziale.

Dal 17 al 24 ottobre c'è stata una crescita di 156 posti letto occupati in ospedale (da 540 a 696), mentre nell'ultima settimana i malati Covid nelle corsie sono passati da 696 a 1084 (+392), con una crescita dunque più che raddoppiata rispetto ai sette giorni prima. E siccome fin dall'inizio ci hanno sempre ripetuto che il problema di questo virus non è tanto la capacità di uccidere le persone quando di far saltare i sistemi sanitari nazionali e locali, si intuisce subito quanto anche da noi la situazione sia delicata e sicuramente da monitorare con estrema attenzione.

Non si è avuto, per fortuna, una crescita così marcata per quanto riguarda le terapia intensiva (122 occupato, da + 29 a + 32 rispetto alla settimana precedente). Da sottolineare, purtroppo, che sono morte di coronavirus ben 85 persone in Sicilia negli ultimi sette giorni (502 in tutto): mai così tanti dall'epidemia.

La Sicilia comunque è fra le 11 regioni a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Covid. Altre 4 regioni, invece, (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono già nello scenario 4.

Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto, oltre alla Sicilia, sono l'Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Toscana, la Valle d'Aosta e il Veneto.

Intanto, da Iss e ministero giungono due raccomandazioni forti: è "fondamentale" che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo e rimanga a casa il più possibile. Mentre le Regioni, dal canto loro, sono invitate a considerare un "tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio".

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