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Coronavirus, negli ospedali in Sicilia situazione difficile ma non è emergenza: "Sistema regge"

"In Sicilia siamo sotto pressione, ma non si può parlare di una vera e propria emergenza nelle terapie intensive, finora stiamo tenendo bene alla seconda ondata di contagi". Lo dice Enzo Massimo Farinella, direttore dell’unità di malattie infettive dell’azienda ospedaliera "Villa Sofia Cervello". In Sicilia ancora il numero massimo attualmente disponibile di 175 posti in terapia intensiva non è stato per fortuna ancora raggiunto e il piano dell’assessore alla salute Razza ne prevede altri 251.

"Va detto - spiega Farinella - che c'è un turn over interno, perché dall’intensiva i pazienti possono passare anche alla semintensiva con ventilazione assistita e nei casi migliori anche direttamente in malattie infettive". In terapia intensiva all’ospedale "Cervello" oggi i posti occupati sono 10 su 12, ma servono medici e infermieri, mentre al "Civico" di Palermo, in prima rianimazione tutto completo, 10 posti su 10.

"Ma c'è disponibilità - sottolinea il direttore sanitario Salvatore Requirez - di altri 9 più 9 in terapia intensiva respiratoria, oltre ai 3 pediatrici, attualmente vuoti, dell’ospedale dei Bambini "Di Cristina". In terapia intensiva al Policlinico San Marco di Catania sono occupati 11 posti sui 14 disponibili ma possono essere estesi fino a 24, mentre al Policlinico di Catania ci sono 12 posti occupati su 14. Il Policlinico di Palermo al momento ha 8 posti in intensiva no Covid e altri 7 dedicati alla cardiochirurgia,
ma da noi arrivano anche pazienti Covid - sottolinea il direttore della rianimazione Antonello Giarratano - nell’emergenza li stabilizziamo e poi vengono trasferiti. Entro fine novembre avremo disponibili 8 posti in terapia intensiva per pazienti Covid".

Intanto, l’area di emergenza dell’ospedale "Civico" di Palermo è intasata con 40 pazienti Covid assistiti e diverse ambulanze fuori in attesa. "Siamo in una situazione complessa, i margini si assottigliano sempre di più, ma i pazienti arrivati con 118 in attesa di entrare vengono assistiti regolarmente - dice Massimo Geraci, direttore dell’area di emergenza del Civico di Palermo -. Proprio oggi in pronto soccorso sono arrivati 5 ventilatori che abbiamo subito collaudato e ne abbiamo usato già 3. Abbiamo 12 pazienti in
ventilazione non invasiva e una decina con il casco. Speriamo stasera di poter portare nel nuovo reparto di intensiva altri 8 pazienti, in modo da alleggerire il carico".

Il sindacato Cimo, per bocca raccogliendo l’appello dei medici denuncia che "al Civico, in pronto soccorso, - dice il vice segretario regionale Angelo Collodoro - si riesce più a reggere l’urto della pressione dei pazienti che hanno necessità di supporto respiratorio. I colleghi non posso restare passivi rispetto al sopraggiungere continuo di pazienti positivi bisognosi di ossigenazione. La politica faccia una scelta in tempi brevi e trasformi il Civico in Covid hospital".

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