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Papa Francesco: "Preghiamo in silenzio per i pescatori fermati in Libia"

"Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento e di sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari. Affidandosi a Maria Stella del mare mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari". Lo ha detto il Papa all'Angelus facendo riferimento alla vicenda dei pescatori italiani, di Mazara del Vallo, fermati in Libia.

"Preghiamo in silenzio per i pescatori e per la Libia", ha aggiunto. Poi ha ricordato la recente liberazione del missionario rapito in Africa: "Desidero ringraziare Dio per la tanto attesa liberazione di padre Pier Luigi Maccalli" che "era stato rapito due anni fa in Niger. Ci rallegriamo anche perché con lui sono stati liberati altri tre ostaggi". "Preghiamo per i missionari e per i catechisti e anche per quanti vengono perseguitati o vengono rapiti in varie parti del mondo", ha aggiunto Papa Francesco.

"L'appello del Papa per i nostri figli sequestrati in Libia è stato molto importante. Un modo per fare sentire la nostra voce al mondo. Adesso speriamo solo che arrivi presto la telefonata dalla Farnesina con la quale ci confermano il rilascio dei nostri pescatori". La voce di Rosetta Ingargiola, madre di uno dei 18 pescatori mazaresi che si trovano da oltre 45 giorni in Libia, è incrinata dalla commozione. "Ogni giorno l'armatore chiama la Farnesina per sapere se ci sono novità, ma la risposta è sempre la stessa - aggiunge mamma Rosetta - Gli equipaggi dei pescherecci Medinea e Antartide stanno bene. Adesso le parole del Papa ci hanno riscaldato il cuore e speriamo che possano arrivare anche ai libici così da potere farci riabbracciare i nostri cari".

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