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Coronavirus, l'Iss: "L'epidemia avanza, pronti ad intervenire". Sicilia tra le Regioni peggiori

Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro

Ancora in aumento i casi di coronavirus in Italia, e la Sicilia si conferma, purtroppo, tra le regioni peggiori. Dopo il Piemonte (1,22) e insieme alla Campania, infatti, è l'Isola ad avere l’indice di contagio più alto in assoluto in Italia: 1,19.

In tutto, le regioni che hanno superato il valore soglia di uno  o che lo hanno raggiunto come il Friuli Venezia Giulia, attualmente sono 11 e due le province autonome. Le regioni con il valore più basso sono Basilicata, il Molise e l'Emilia Romagna. In generale, l'Rt nazionale è sopra l'1 (1,01).

«Il virus oggi circola in tutto il Paese. Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg di 34,2 per 100mila abitanti (periodo 14/9-27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9-20/9)», sottolinea il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana 21-27 settembre. Questa settimana si osserva inoltre un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni vs 41 la settimana precedente).

Sono otto le Regioni «che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente», mentre «continua a scendere la percentuale dei nuovi casi importati dall’estero (5,7% vs 8% la scorsa settimana) e da altra Regione/PA (1,7% vs 3,3% la settimana precedente)». Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (35,8% dei nuovi casi) e si osserva «un lieve aumento della percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (28,2% vs 27,6% la settimana precedente). Il 29,6% dei casi è stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5% non è stato riportato l’accertamento diagnostico».

«Un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico. La trasmissione locale del virus - si legge ancora nel report - diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare. Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico».

«Sono stati riportati i primi focolai dove la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra scolastico - continua l'Iss -. Sebbene l’impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto - si legge nel documento - rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico».

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