Scuole siciliane, partenza col brivido: un caso anche tra gli alunni, ecco i primi test rapidi
Riapriranno le porte domani anche le scuole che avevano rinviato la ripartenza a causa del referendum. Ma l'allarme Coronavirus mette i brividi alle famiglie. Ci sono già i primi positivi che hanno determinato la chiusura di alcuni istituti per sanificare e costretto le aziende sanitarie a effettuare i tamponi a docenti e studenti. E adesso il contagio coinvolge anche gli alunni, come dimostra il caso del Maria Adelaide a Palermo, dove uno studente di prima media ha contratto il virus. E sono scattati subito i tamponi rapidi ai compagni di classe e a chi ha avuto contatti stretti con lui. I locali sono già stati sanificati e la scuola è aperta regolarmente. "Sono casi che purtroppo si possono presentare", ha spiegato la dirigente dell'educandato Angela Randazzo. E infatti ne sono successi altri, in questi giorni in Sicilia. Anche se hanno riguardato in particolare docenti e personale scolastico. L'altro caso di oggi arriva da Gela dove una professoressa della scuola media "Paolo Emiliani Giudici" è risultata positiva al tampone. La dirigente dell’istituto nel momento in cui ha ricevuto la comunicazione ha "isolato" la classe in cui la docente si è recata nei giorni scorsi e disposto il tampone anche per gli alunni. Ieri invece era toccato a Partinico con la chiusura dell'Istituto Professionale Mario Orso Corbino a causa della positività della dirigente. E poi ci sono cinque asili nido già chiusi a Palermo per casi accertati o solo sospetti di Coronavirus e nel conto vanno messe anche le scuole chiuse in comuni come Piana degli Albanesi, Corleone e adesso pure Misilmeri, dove l'aumento dei casi ha spaventato le amministrazioni comunali e spinto i sindaci a sospendere le lezioni. Nel frattempo, le Aziende sanitarie siciliane hanno in dotazione il primo carico di 750mila tamponi rapidi acquistati direttamente dalla Regione e che sono destinati anche alle scuole ove fosse necessario. Servono come si può leggere oggi sul Giornale di Sicilia e come ha spiegato il presidente della Regione Nello Musumeci a effettuare diagnosi più veloci riducendo al minimo i disagi nelle scuole o nei luoghi frequentati da molte persone, come le carceri. Da questa mattina gli operatori dell’Asp di Palermo hanno utilizzato i primi test antigenici rapidi. Sono 150 mila quelli, inizialmente, assegnati all’Azienda sanitaria del capoluogo che li utilizzerà per le attività nei punti aggregativi di massa, come scuole, asili nido, aeroporto ed ogni qualvolta l’emergenza lo richiederà. Il test consente di accelerare l’eventuale identificazione dei soggetti positivi: l’esito del tampone rapido si ha in 15 minuti. Da questa sera verranno utilizzati, anche, all’aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino. I primi test saranno per i passeggeri in arrivo da Marsiglia, ma serviranno per tutti i viaggiatori che nei prossimi giorni sbarcheranno a Punta Raisi da Spagna, Grecia, Croazia e Francia (le Regioni della Francia indicate nell’ordinanza del ministro della Salute: Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts-de-France, Île-de-France, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa azzurra). Il test antigenico rapido sarà eseguito nello scalo palermitano dai medici dell’Asp di Palermo in collaborazione con i medici dell’Usmaf, la sanità aerea.