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Investe e uccide la sorella perchè il compagno è trans, un arresto nel Napoletano: "Era stata infettata"

L’ha rincorsa con l’auto, poi l’ha speronata e uccisa. Lui era in sella a una moto Honda Rc 95 quando ha visto Maria Paola e Ciro sfrecciare lungo la strada provinciale tra Caivano e Cancello verso Acerra, e si è messo sulla loro scia, cercando di bloccarle.

Ciro ha perso il controllo dell’Honda Sh in curva lungo via Etruschi; Maria Paola è morta, e Michele Antonio è fuggito; ma quello che in un primo momento era apparso come un incidente stradale provocato da un pirata della strada, grazie alle parole del trans 22enne ferito si è rivelato un dramma dell’omofobia.

La notte dell’incidente infatti, su disposizioni del pm, Michele Antonio è stato fermato per lesioni gravi, quelle a Ciro, e morte in conseguenza di un altro reato, ma dopo il suo racconto, l’ipotesi di reato a suo carico è stata modificata in omicidio preterintenzionale. In un post social, la madre di Ciro, in parole rabbiose, sembra indicare che la coppia fosse stata già minacciata in passato.

La vicenda non manca di innescare reazioni nella politica e nelle associazioni della galassia del mondo Lgbt soprattutto. "Cordoglio alle famiglie e ai sopravvissuti, da oggi si conviverà con quello che resta di questo omicidio misogino e transfobo", dice Carlo Cremona presidente i Ken e componente del tavolo Lgbt - Ministero Pari Opportunità - Unar.

"Michele era uscito per convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l’ ha speronata, è stato un incidente". È questa la versione dei fatti fornita dalla famiglia di Maria Paola e Michele Gaglione - e riportata dal parroco del Parco Verde di Caivano don Maurizio Patriciello - in merito all’incidente che ha provocato la morte della giovane nella notte tra venerdi e sabato.

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