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Coronavirus, vacanze e migranti dietro il record estivo dei contagi: ecco le prime misure delle Regioni

I contagi aumentano, la risalita della diffusione del coronavirus in Italia è certificata dai bollettini: 1.071 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore come non succedeva dal 12 maggio, ultima volta che si superò quota mille. Un record di questa calda estate. E arrivano le prime conseguenze.

In Sicilia Nello Musumeci sceglie la linea dura contro l'emergenza migranti chiudendo e sgomberando tutti gli hotspot e o centri di accoglienza. "Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa", ha tuonato contando il numero elevato di migranti positivi al Coronavirus sbarcati in Sicilia negli ultimi giorni. L'hotspot dell'isola è infatti al collasso più di quanto non sia successo nelle scorse settimane.

Un'altra misura riguarda chi rientra nel Lazio e nella Capitale dopo aver trascorso le vacanze in Sardegna. Grazie alla mediazione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, Lazio e Sardegna hanno concordato nell'effettuare i tamponi, con test in Sardegna per chi lascia l'isola e test nel Lazio, per chi parte per l'isola. Il modello di accordo potrebbe essere replicato anche con le altre regioni in caso fosse necessario.

Quel che è al momento chiaro è che a far risalire i contagi sono i rientri dalle vacanze, in Italia - con nel mirino il caso Sardegna e in genere le varie 'movide' - ma soprattutto dall'estero, e in misura minore i migranti.

Il Lazio, non a caso, è stata ieri la regione col maggior numero di nuovi infetti (215) e di ricoverati con sintomi (265), superando la Lombardia (rispettivamente 185 casi e 148 malati) che ha però il maggior numero di terapie intensive (14) ma non registra alcun decesso.

 

La nuova situazione dei contagi "d'importazione" ha innescato anche ulteriori schermaglie fra le regioni. "Da oggi sono attivi i box di controllo con tampone anche al porto di Civitavecchia. Ma non basta. Il Ministero della Salute e la Regione Sardegna devono urgentemente predisporre controlli con tampone agli imbarchi dei traghetti", ha reclamato il presidente del Lazio Nicola Zingaretti, su un tema su cui poi si è trovata una linea di intesa con la Sardegna. E dopo che il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha ipotizzato la richiesta al governo "di ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale", oggi l'idea del blocco degli spostamenti tra regioni ha trovato il secco 'no' del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini e di quello della Liguria Giovanni Toti, che non ritiene "vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure".

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