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"Evan ucciso di botte perchè piangeva": oggi l'autopsia sul bimbo di due anni

È fissata per oggi, alle 13, l'autopsia sul corpicino del piccolo Evan, il bimbo di 21 mesi morto lunedì per arresto cardiocircolatorio all'ospedale 'Maggiore' di Modica. Anche qui, nella camera mortuaria, verrà eseguito l'esame.

L'autopsia servirà ad accertare le cause del decesso e se lividi ed ematomi presenti sul corpo sono stati fatali. Intanto
probabilmente domani dovrebbero svolgersi gli interrogatori di garanzia dei due accusati della morte del bimbo: Salvatore Blanco di 30 anni, originario di Noto rinchiuso nel carcere di Siracusa, e la madre di Evan, Letizia Spatola, 23 anni, rinchiusa nel carcere di Messina.

Il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, titolare del fascicolo di inchiesta sulla morte del bimbo di 21 mesi di Rosolini, sostiene invece che «la madre del bimbo ha solo svelato le condotte aggressive del suo compagno».

«Lui non è stato sentito mentre la madre del bimbo, durante la sua deposizione, ha spiegato che era succube del compagno», spiega il procuratore. Non è stata ancora fissata l’udienza di convalida dei fermi. Nel pomeriggio l’autopsia sul corpo del bimbo che dovrà ricostruire le ultime ore di vita della vittima e soprattutto le cause del decesso. In merito alla denuncia presentata dal padre del bimbo, il procuratore di Siracusa chiarisce: «E' stata presentata a Genova e non ne avevamo notizia. In ogni caso, dopo averla letta, emerge che era una segnalazione dai contenuti generici».

Sarà il gip del Tribunale di Siracusa Francesco Alligo ad interrogare i due che dovranno rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e omicidio volontario in concorso.

Secondo alcune ipotesi il bambino sarebbe stato ucciso di botte perchè piangeva. Ma non era la prima volta che il piccolo subiva maltrattamenti, a quanto pare: in tanti sapevano, in tanti tacevano. "Meglio il silenzio, lo stesso che, in molti situazioni simili, alimenta la connivenza dei violenti. Signore, ti prego, ascolta il grido di dolore dei tuoi piccoli figli". Ha detto don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore e presidente dell’Associazione Meter Onlus.

Il papà del piccolo non riesce a darsi pace. «Amore mio. ti amo, papà lotterà per darti giustizia», scrive in un post, Stefano Lo Piccolo. L’uomo da tempo vive a Genova per lavoro e alla procura di quella città più o meno un mese fa aveva presentato un esposto per presunti maltrattamenti; gli uffici giudiziari lo avrebbero trasmesso al Comune di Rosolini. Così oggi accusa tutti, compresa la famiglia della ex che avrebbe dovuto fare di più per salvarlo e i servizi sociali: «Dovevano agire subito, quando ho presentato l’esposto». E assicura: «Lotterò per dargli giustizia».

 

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