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Coronavirus, in Sicilia la settimana più difficile dal lockdown: e anche i giovani finiscono in terapia intensiva

Nuovi contagi da coronavirus quasi triplicati, con dei pericolosi sorpassi giornalieri persino alla Lombardia, indice di contagio peggiore in Italia, ricoveri in aumento, anche in terapia intensiva. Con un altro campanello d’allarme fortissimo, come la giovane tornata da Malta finita in rianimazione a Palermo. E nella Penisola, purtroppo, non è un caso unico.

Quella che si è conclusa oggi è stata di gran lunga la settimana peggiore, da mesi a questa parte, per la Sicilia per quanto riguarda l'epidemia di Covid-19. Almeno da quando si era in pieno lockdown. Era da inizio aprile che non si assisteva ad un aumento così marcato dei casi in una settimana. Dall’1 all’8 agosto erano stati 126, dall’8 al 15 ben 303, con 677 attualmente positivi. Vero, per oltre la metà dei casi si tratta di migranti (con la Regione che li fornisce al Ministero della Salute prima, per poi contestare il conteggio nel calcolo dell’Rt), ma si tratta comunque di un aumento molto, molto marcato rispetto a qualche tempo fa.

Sembra di essere tornati alla non felicissima situazione di qualche mese fa, ma la situazione non può essere paragonata, visto che in quel caso si trattava di un periodo di aperture parziali e si era praticamente ancora in lockdown, mentre in questo momento è ancora un "liberi tutti" camuffato da norme di buon senso che in realtà, purtroppo, pochi, davvero pochi, rispettano: inutile girarci intorno. Vedremo se le ordinanze di Musumeci e Speranza, con quarantene e tamponi da Malta, Spagna e Grecia (tra poco anche Croazia), “epicentro” dell’epidemia formato “vacanza”, se così si può dire, avranno degli effetti. Probabile, ma non prima di settembre.

In Sicilia sono stati 3727 i casi totali nella Regione dall'inizio della pandemia. Sono 52 le persone ricoverate (+10 rispetto a una settimana fa), uno in più in intensiva (5). Invariato il numero delle vittime (284), 625 in isolamento domiciliare. Sono 2766 i guariti (23 in più).

Numeri determinati, come ha spiegato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, non solo dai migranti ma anche di giovani di ritorno da Malta, soprattutto nel Ragusano. È di ieri la notizia del peggioramento delle condizioni di salute di una ragazza di Palermo, risultata positiva al coronavirus giovedì scorso, dopo essere ritornata da un viaggio a Malta, finita in Rianimazione all’ospedale Cervello.

E cinque giovani, tra i 20 e i 30 anni, sono ricoverati negli ospedali pugliesi in «condizioni severe» nei reparti di Malattie infettive dopo aver contratto il coronavirus, come conferma il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l’emergenza coronavirus in Puglia. «I pazienti - spiega - hanno delle polmoniti provocate dal Covid-19 e per questo è stato necessario il ricovero». Il dato mostra quindi che la giovane età non mette al sicuro da sintomi importanti.

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