Avevano organizzato tutto nei dettagli. Dopo aver progettato l'apertura di un pastificio «biologico ed oligominerale», hanno ottenuto i fondi pubblici necessari senza però mai realizzare l'azienda. Per questo la guardia di finanza del Comando provinciale di Enna ha sequestrato conti correnti e immobili, per un importo complessivo di mezzo milione di euro, a degli imprenditori della provincia di Enna e di Messina. Dovevano produrre pasta biologica dai migliori grani siciliani nel territorio di Agira (Enna), ma il pastificio è stato realizzato solo sulla carta. E per realizzare questo progetto, una start-up innovativa messinese ha avuto accesso nel 2018 a un finanziamento aziendale per 500 mila euro quasi integralmente garantito dallo Stato, per la ristrutturazione e la messa in funzione di un preesistente pastificio chiuso da tempo. E infatti la scelta di Agira, quale sede operativa della società, costituiva un valore aggiunto al progetto. Il territorio presenta numerosi ettari di terreni coltivati e coltivabili e, soprattutto, ampi spazi dedicati a tra le più pregevoli qualità di grano siciliano. Le Fiamme gialle hanno, però, scoperto che il progetto era solamente sulla carta e finalizzato a una truffa per ottenere i fondi pubblici, di quello che doveva essere un volano dell’economia green agirina ma che era rimasto un fabbricato in totale stato di abbandono.