È accaduto sotto gli occhi della famiglia, spettatrice impotente della tragedia. C'erano infatti i genitori e il fratello maggiore quando nel pomeriggio, dopo le 16, alla piscina comunale di Brescia un bambino di sette anni è annegato, morto poco dopo il trasporto agli Spedali civili. In una domenica in cui in tanti hanno deciso, complice il bel tempo, di affollare le piscine.
Di origini straniere, il piccolo si è tuffato in acqua e ha accusato immediatamente un malore, andando sott'acqua. I bagnini sono interventi tempestivamente, secondo il racconto dei testimoni, e hanno tentato di rianimare il bambino, le cui condizioni sono apparse subito disperate perché quando è stato portato fuori dalla piscina era incosciente. Non ha mai ripreso conoscenza nonostante le manovre dei bagnini. Quando è arrivato in ospedale, i medici del pronto soccorso pediatrico degli Spedali civili non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e il sostituto procuratore Gianluca Grippo, magistrato di turno, dovrà accertare se la morte poteva essere evitata.
Nella stessa piscina un anno fa, il 31 luglio, era morto un 85enne, nuotatore esperto, dopo aver accusato un malore una volta entrato in vasca. Anche in quel caso la procura di Brescia aveva aperto un’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati i quattro bagni presenti che sono poi stati assolti dall’accusa di omicidio colposo. Il dramma di oggi coincide per la provincia di Brescia con un’altra tragedia che aveva sconvolto il territorio.
Era infatti il 19 luglio del 2018 - dunque esattamente due anni fa - quando Iuschra Gazi, 12enne bengalese affetta da autismo, è svanita nel nulla nei boschi di Serle durante una gita con altri bambini disabili e un gruppo di accompagnatori. Della 12enne non sono più state trovate tracce e gli inquirenti l’hanno dichiarata morta; per la vicenda ha patteggiato una condanna a 8 mesi l’educatrice che quella mattina seguiva la bambina. ANSA
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