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"Dammi la bici", a 10 anni ferisce con un coltello un bimbo di 8: è accaduto nel Barese

Avrebbe tentato di sottrarre la bicicletta ad un bambino di 8 anni e, al suo rifiuto, lo avrebbe ferito all’addome con un coltellino o un altro oggetto appuntito. Il presunto aggressore è un bambino poco più grande della vittima, di 10 anni. L’episodio sarebbe accaduto domenica scorsa nella villa comunale di Conversano, nel Barese, in un luogo e in un momento con diverse persone presenti, alcune delle quali hanno assistito al litigio tra bambini. La dinamica dei fatti, però, è ancora tutta da accertare.

Il ferimento è stato raccontato, con una formale denuncia presentata ai carabinieri, dal padre del bambino più piccolo, medicato nell’ospedale di Putignano con prognosi di dieci giorni per escoriazioni. I militari, attraverso i video delle telecamere comunali di sorveglianza e i racconti di alcuni testimoni oculari, in parte discordanti sulla ricostruzione, stanno tentando di verificare quanto denunciato. Intanto la Procura per i Minorenni di Bari, trattandosi di un minore non imputabile per la giovanissima età, fa sapere che attiverà accertamenti tramite i servizi sociali sul contesto familiare del bambino di 10 anni, figlio di un pregiudicato del posto, per verificare le capacità genitoriali e chiedere al Tribunale eventuali provvedimenti di sostegno.

Stando alla denuncia, il più grande dei due bambini avrebbe insistentemente chiesto all’altro di consegnargli la bicicletta. Al rifiuto, lo avrebbe aggredito ferendolo all’addome con un oggetto, forse un coltellino, ancora in fase di ricerca. Se i fatti fossero confermati con queste modalità, nessuno comunque ne risponderebbe penalmente, ma i genitori del piccolo aggressore potrebbero avere conseguenze civili o azioni limitative della propria potestà genitoriale. «Quando il minore possibile autore di un reato o di un fatto illecito non è imputabile, come in questo caso, - spiega il procuratore del Tribunale per i minorenni di Bari Ferruccio De Salvatore - si interviene attivando verifiche sulla condizione esistenziale del bambino e sulla capacità genitoriale. Quindi, si posso richiedere al Tribunale eventuali provvedimenti nei confronti dei genitori, se questi non si dimostrano adeguati ad un armonico sviluppo psico-fisico e della personalità del minore».

"Il bambino - aggiunge De Salvatore - è sempre il prodotto dell’ambiente in cui vive e della formazione ed educazione che riceve dai genitori, per questo attiviamo accertamenti sulla situazione familiare». (ANSA).

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