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La Sicilia riapre i confini, come funzionerà l'app per tracciare i turisti

Il governo regionale si affida all'App "SiciliaSicura" per evitare un’impennata di contagi nella nostra isola appena verranno riaperti i confini anche ai turisti. L'applicazione prevede la verifica della provenienza, la segnalazione di casi sospetti tra i familiari della persona che arriva nell’Isola e l’indicazione quotidiana degli spostamenti. Consentirà di tracciare gli spostamenti ma per essere efficace, così come riporta il Giornale di Sicilia in edicola, occorrerebbe renderla obbligatoria con un’ordinanza regionale e questo sembrerebbe essere l'orientamento. Secondo il governo regionale chi viene liberamente in Sicilia, accetterebbe anche la collaborazione con le autorità sanitarie locali.

Ma come funziona? Per prima cosa i turisti che arriveranno saranno sottoposti alla misurazione della temperatura e se durante il soggiorno dovessero insorgere eventuali sintomi riconducibili al Covid 19, sempre attraverso la App, il turista segnalerà le sue condizioni alla centrale attivata all’ospedale Bonino Pulejo di Messina. Qui gli esperti della struttura sanitaria effettueranno un primo triage a distanza e valuteranno gli interventi successivi da adottare.

Tutto ciò prevede che il governo regionale emani un'ordinanza prima di mercoledì giorno in cui ci sarà il via libera. Una data temuta, quella del 3 giugno, da parte di molti governatori come ad esempio il presidente della Toscana, Enrico Rossi che invoca un rinvio di una settimana degli spostamenti liberi, "per arrivare anche in Lombardia - dice - a un numero di contagi molto ridotto".

Il ministro Roberto Speranza riconosce che "un rischio c'è e sarebbe sbagliato non riconoscerlo" ma del resto riflette "il rischio zero ora non esiste ma ci arriveremo solo quando ci sarà il vaccino e fino ad allora si tratta di assumersi dei rischi ponderati e di provare a gestire una fase diversa".

Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, però, "ci vorrà un Dpcm che interrompa il blocco", ma l'adozione di un nuovo Decreto del presidente del Consiglio è stato sempre escluso da fonti di governo. E le "regioni del No", preparano le contromisure per contenere il rischio, così come sta facendo la Sicilia. Nel Lazio, ad esempio, si valuta di introdurre l'autocertificazione per chi viene dalla Lombardia e da altri territori ad alto contagio, oltre al rafforzamento dei test e del tracciamento dei contatti dei positivi mentre il presidente della Campania, Vincenzo De Luca ha già annunciato "controlli e test rapidi con accresciuta attenzione".

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