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Fase 2, continua la "guerra delle riaperture": "Rischi per Lombardia, Piemonte e Liguria"

Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe Lombardia, Piemonte e Liguria, non sono pronte, dal punto di vista epidemiologico, alla riapertura tra Regioni di cui si discute per il 3 giugno.

«Le analisi post lockdown della fondazione Gimbe dimostrano che in queste tre Regioni si registra la percentuale più elevata di tamponi diagnostici positivi e il maggior incremento di nuovi casi», si legge in una nota, diffusa dopo l’intervento del presidente del Gimbe Nino Cartabellotta a Radio 24, che ha provocato lo scontro con la Regione Lombardia.  La Fondazione Gimbe, per arrivare alle sue conclusioni, ha valutato tre elementi nel periodo 4-27 maggio: percentuale di tamponi diagnostici positivi, tamponi diagnostici per 100mila abitanti, incidenza di nuovi casi per 100mila abitanti.  Lombardia, Piemonte, Liguria, Puglia ed Emilia-Romagna  risultano superiori alla media nazionale per quanto riguarda la percentuale di tamponi diagnostici positivi, ma anche per l'incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti: rispetto alla media nazionale, la Lombardia ne ha 96, la Liguria 76 e il Piemonte 63.

«Il governo - commenta Cartabellotta - a seguito delle valutazioni del Comitato Tecnico-Scientifico si troverà di
fronte a tre possibili scenari: il primo, più rischioso, di riaprire la mobilità su tutto il territorio nazionale; il
secondo, un ragionevole compromesso, di mantenere le limitazioni solo nelle 3 Regioni più a rischio, con l’opzione di consentire la mobilità tra di esse; il terzo, più prudente, di prolungare il blocco totale della mobilità interregionale, fatte salve le debite eccezioni attualmente in vigore».

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