In decremento il trend dei casi da coronavirus in Italia. I casi in più rispetto a ieri (quando erano stati 2.324) sono 1.739 che fanno salire il numero totale degli italiani colpiti dall’epidemia a 199.414. Si tratta, come emerge dal bollettino di oggi della Protezione civile, dell'incremento più basso dal 10 marzo, inizio dell'emergenza (quando i nuovi casi erano stati 977, per poi schizzare l’11 marzo a 2.313).
Torna a salire il numero dei decessi, 333 oggi contro i 260 di ieri, per un totale di 26.977. I guariti sono 1.696 (contro i 1.808 di ieri), e salgono a 66.624. Il numero di persone attualmente malate scende: -290 oggi (ieri +256), per un totale di 105.813.
E si conferma anche il trend di calo dei ricoveri, oggi particolarmente marcato per quelli ordinari: 1.019 in meno in un giorno, con il totale che scende a 20.353. Continua a scendere anche il numero delle terapie intensive occupate: 53 in meno, 1.956 in tutto (ai primi di aprile erano oltre 4.000). Mentre sono 83.504 i pazienti in isolamento domiciliare. Infine, come sempre dopo il weekend, scende il numero di tamponi eseguiti, 32.003 contro i quasi 50mila di ieri e gli oltre 60mila dei giorni scorsi.
«Il trend, al di la delle possibili flessioni legate al fine settimana e al numero minore di tamponi, è di progressivo decremento dei morti e dei casi - dice in conferenza stampa il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro- . Anche i relativi valori di R con zero mostrano che siamo verso un decremento. Segno che ci conferma che le misure adottate hanno funzionato, ma c'è ancora una circolazione del virus nel nostro territorio. Questo ci dà lo spunto per riflettere sul fatto che man mano che ci avvieremo a delle caute aperture dovremo monitorare con grande attenzione i casi, seguendo indicatori come l’utilizzo delle terapie intensive».
Come riferisce all'Ansa il direttore centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, che guida la parte statistica dell’indagine, saranno "pescate" in "duemila Comuni" le 150 mila persone che faranno parte del campione su cui condurre test seriologici sugli anticorpi del Coronavirus. Una base territoriale «larga», spiega Sabbadini, per ridurre l’errore statistico. Saranno, spiega, sei le fasce d’età in base a cui sarà selezionato il campione: «Da zero anni a 17; da 18 a 34; da 35 a 49; da 50 a 59; da 60 a 69; e da 70 e più anni».
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