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In Sicilia nuovi positivi in calo, numero dei guariti pari ai decessi: "Picco di casi il 22 marzo"

Nuovi positivi in calo, meno ricoveri in ospedale e meno posti occupati in terapia intensiva, un aumento di guarigioni quasi da record, così come il numero dei tamponi, più di 2500 in un solo giorno. Ancora buone notizie dai dati odierni per l'emergenza coronavirus in Sicilia.

Ci sono più contagi rispetto a ieri (62 contro 52), ma sono stati fatti più di 1000 tamponi rispetto al giorno precedente. La curva epidemiologica è ormai costantemente sotto il 3% (2,9%). Alla luce però anche dei nuovi, possibili focolai nella casa di cura a Palermo, è sempre più fondamentale non abbassare la guardia.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola,  in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 27.438 (+2.581 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.159 (+62), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.893 persone (+34), 133 sono guarite (+20) e 133 decedute (+8).

Degli attuali 1.893 positivi, 628 pazienti (-7) sono ricoverati - di cui 65 in terapia intensiva (-8) - mentre 1.265 (+41) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 110 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 94 (22, 5, 8); Catania, 560 (148, 32, 54); Enna, 279 (171, 1, 16); Messina, 330 (144, 20, 26); Palermo, 286 (70, 31, 12); Ragusa, 49 (9, 4, 3); Siracusa, 84 (44, 29, 9); Trapani, 101 (20, 9, 4).

La curva del contagio «ha mostrato il massimo dei casi positivi il 22 di marzo, dopo ha iniziato una fase di decrescita». Ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendo all’Ars alcuni dati sull'emergenza
Covid-19.

«Sull'incidenza dei casi positivi è già possibile tracciare un primo profilo dei pazienti - ha spiegato Razza - L’età media è di 57 anni e si osserva una particolare prevalenza in età compresa fra i 50 e i 69 anni, il 40% del totale».
Analizzando i dati territoriali, Razza ha evidenziato che «le province di Catania, Messina ed Enna sono in percentuale le più colpite per via della presenza in quei territori di cluster significativi che hanno determinato una crescita del contagio».

E «uno dei cluster più significativi che non si può considerare totalmente circoscritto è quello relativo all’oasi di Troina», in provincia di Enna.

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