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Coronavirus, la mappa dei rientri e la rabbia di Razza: contagi causati da chi torna e non lo segnala

Oltre a Villafrati, dichiarata "zona rossa" questa mattina, i due comuni di Salemi e Agira sono isolati da ieri come era accaduto all’inizio dell’emergenza per Lodi e Codogno. In entrambi i casi l’assessore Ruggero Razza ha detto che ci sono prove del fatto che il contagio sia partito da siciliani rientrati da altre regioni nelle ultime settimane.

Sono quasi 40 mila le persone rientrate in Sicilia, che si sono registrate nella piattaforma della Regione. A fornire il dato è l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenendo a 'Storie italiane' su Raiuno. "Purtroppo - aggiunge - non tutti si sono auto-segnalati. E mi fa rabbia, perché molti contagi che stiamo registrando ora sono causati da chi rientra".

A Salemi, per esempio, c’è stata una festa di compleanno con circa 100 invitati, alcuni rientrati dal Nord. Da lì, secondo la Regione, sarebbe partito il contagio.

Ed ecco che, come spiega Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, è stata fatta una mappa dei rientri. Ne è venuto fuori che dei siciliani censiti in entrata fino al 17 marzo 8.500 sono ora in provincia di Palermo, 6.125 nel Catanese e circa 4 mila nel Messinese. Altri 2.500 sono nell’Agrigentino, 2.100 in provincia di Caltanissetta, 3.150 a Ragusa, 2.600 nel Siracusano, 1.170 nell’Ennese e 3.350 nel Trapanese. Al conto manca chi è arrivato nell’ultima settimana.

Su queste persone si accenderanno i fari del controllo pubblico nei prossimi giorni, a cominciare dai tamponi a chi è arrivato dopo il 14 marzo.

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