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Coronavirus, nuovo record di morti in Italia: "Il Sud può reggere ma bisogna rispettare le regole"

Continuano a crescere rapidamente i casi di contagio da coronavirus in Italia. Secondo i dati trasmessi dalla Protezione civile nel corso del punto stampa di oggi sono balzati a 53.578 i casi totali con un incremento record di 6.557 in un solo giorno, di cui la metà (3.251) in Lombardia.

I casi attualmente positivi sono 42.681 (+4.821), i guariti salgono a 6.072, con un balzo di +943 in un giorno, ma i decessi segnano un altro record: 793 più di ieri, di cui 546 nella sola Lombardia, portando il totale a 4.825. I ricoverati con sintomi sono in tutto 17.708, in terapia intensiva 2.857, in isolamento domiciliare 22.116.

«Si sta facendo una corsa contro il tempo e si lavora senza sosta e senza tregua. Al momento i numeri al sud sono fronteggiabili con quanto abbiamo messo in campo». L’ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile, rispondendo a una domanda sulla gestione dei contagi al sud.  «Tutte le Regioni hanno avviato un programma di potenziamento delle strutture sanitarie, sulle terapie intensive si è passati da 5.400 posti letto a circa 7.700 di oggi - ha aggiunto Borrelli - . E con il commissario Arcuri si sta lavorando insieme per potenziare le strutture. Ricordo che sono stati potenziati anche altri reparti come pneumatologia e anche altri reparti».

«Bisogna limitare gli spostamenti ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Non possiamo garantire la spesa a domicilio per tutti. Sono state previste limitazioni ad attività lavorative non essenziali, ma ci sono una serie di filiere come quelle di alimentari e servizi pubblici essenziali, che devono essere garantite. Quelle in atto sono le misure massime che si potevano adottare. Dopodiché c'è la chiusura totale e mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa e senza alimentari nei supermercati?», ha continuato Borrelli.

«Tutte le Regioni hanno una circolazione locale. Il problema è qual è la curva in cui si diffonde - ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro -. In questo momento è un numero di infezioni sostenibile dal servizio sanitario nazionale in molte regioni. Però questa curva è quella che censiamo oggi, sappiamo che passano giorni da infezione a sintomi e da sintomi a ricovero. I decessi che censiamo sono un portato di alcuni giorni orsono. La scommessa delle regioni del Sud è che il numero di casi possa essere limitato».

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