Lunedì 23 Dicembre 2024

Coronavirus, scuole e università chiuse fino al 15 marzo: allo studio misure per fare stare a casa un genitore

Giuseppe Conte e Lucia Azzolina

Scuole e università chiuse in tutta Italia fino a metà marzo. Una decisione storica da parte del Governo, presa per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Il via libera è arrivato dal vertice tenutosi in mattinata tra il premier Conte e i ministri a Palazzo Chigi anche se l'annuncio ufficiale è arrivato nel corso del pomeriggio. "Per il governo non è stata una decisione semplice, abbiamo aspettato il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso di sospendere le attività didattiche fino al 15 marzo", ha detto il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina parlando a Palazzo Chigi. "E' una decisione di impatto - ha aggiunto -, spero che gli alunni tornino al più presto a scuola. Mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale seppur a distanza venga fornito a tutti i nostri studenti". Il motivo che ha spinto a sospendere l'attività didattica lo spiega Conte. "In questo momento - sottolinea il premier - siamo concentrati ad adottare tutte le misure di contenimento diretto del virus o di ritardo della sua diffusione perché il sistema sanitario, per quanto efficiente e eccellente, rischia di andare in sovraccarico" in particolare "per la terapia intensiva e sub-intensiva". Il governo ha quindi seguito il parere della commissione scientifica che già ieri aveva consigliato la chiusura per un mese degli eventi sportivi in tutto il Paese. Ed è stata subito questa pure la linea del ministero della Salute Roberto Speranza, che si era detto favorevole alla chiusura. E il governo adesso prova ad aiutare le famiglie con una norma al momento allo studio che permetta ad uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per stare a casa con i figli. "Ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati - spiega il viceministro all'Economia Laura Castelli -. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per ridurre al massimo i disagi". La sfida del coronavirus "non ha colore politico, è una sfida di tutti e chiama a raccolta l'intera nazione, una nazione che non si arrende". Ha scritto Conte su Facebook per tentare di stoppare allarmismi e fughe in avanti della politica. Ma i 3,6 miliardi pensati qualche giorno fa per il decreto sulle misure economiche potrebbero non bastare. "Chiederemo all’Ue tutta la flessibilità necessaria, e l’Europa dovrà venirci incontro", sottolinea non a caso Conte. L’aria, a Palazzo Chigi, è quella dell’emergenza. La preoccupazione che il sistema sanitario non regga esiste, così come cresce la sensazione che, per risollevare l’economia italiana, servirà più di un decreto e ben più di 3,6 miliardi. "Appronteremo un piano straordinario di opere pubbliche e private", assicura Conte spiegando che, per alcuni investimenti, verrà applicato lo stesso modello usato a Genova per il Ponte Morandi. Misure eccezionali, insomma, che vedranno luce nel decreto della prossima settimana e in un terzo provvedimento. Il governo in Cdm darà il suo ok allo scostamento dai saldi di bilancio. E che si tratti solo dello 0,2% è tutto da vedere.

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