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Morte di Mimmo Crisafulli, la famiglia manifesta a Roma: "Vogliamo giustizia vera"

La famiglia di Mimmo Crisafulli continua la sua battaglia per chiedere giustizia in seguito alla morte del figlio,  che ha perso la vita in un incidente stradale a Catania, il 6 marzo del 2017.

Prende il via l’iniziativa «Non si patteggia la morte», che vedrà in particolare il padre Pietro in viaggio con un camper da Catania diretto a Roma presso la Corte Suprema di Cassazione, dove martedì 11 febbraio ore 10 la quarta sezione penale deciderà sui ricorsi presentati dalla famiglia Crisafulli e dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, capeggiata dal Veronese Alberto Pallotti che sarà presente alla manifestazione pacifica, per chiedere giustizia.

La Cassazione potrà confermare o ribaltare la sentenza del Giudice per l’udienza Preliminare di Catania nei confronti di Anastasia Conti, condannata a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con la condizionale, per omicidio stradale.

La difesa civile invoca l’annullamento della sentenza chiedendo che la Corte di Cassazione rimetta gli atti alla Corte Costituzionale perchè venga dichiarata l’illegittimità dell’articolo 447 del CPP nella parte in cui non prevede il diritto della persona offesa ad interloquire all’udienza fissata. «Dall’archiviazione all’apertura delle indagini, senza un processo fino ad arrivare al patteggiamento è stata una vergogna inaudita - dice Pietro Crisafulli, padre di Mimmo - vogliamo giustizia vera: non si patteggia con la morte. L’11 febbraio comunque manifesteremo a Roma davanti alla sede della Corte di Cassazione, se rigetteranno i ricorsi, ricorreremo alla Corte Europea, facendo condannare l’Italia per l’ingiustizia subita».

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