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Mafia, Dell'Utri torna libero: a Milano si decide se è socialmente pericoloso

Marcello Dell'Utri

Marcello Dell'Utri torna in libertà dopo avere finito di scontare la sua pena: 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, ai domiciliari per motivi di salute da luglio del 2018.

I carabinieri hanno consegnato il provvedimento di scarcerazione. Dell’Utri era atteso verso le 10.30 alla stazione dei carabinieri di Segrate per ritirare il decreto di scarcerazione, ma poco dopo quell'ora due militari si sono recati per consegnargli il documento nell’abitazione, intestata alla moglie, a Milano 2.

In data 12 dicembre si terrà l'udienza del magistrato di Sorveglianza di Milano per valutare se l’ex senatore di Forza Italia è ad oggi socialmente pericoloso e quindi se applicare o meno l’eventuale misura di sicurezza della libertà vigilata con le relative prescrizioni.

Nell’udienza del prossimo 12 dicembre, che è a porta chiuse, non è necessario che l’ex senatore sia presente. In aula ci saranno invece i suoi legali, in particolare Alessandro De Federicis che si occupa dell’esecuzione della pena, e un pm per discutere sull'«attualità» della pericolosità sociale dell’ex senatore il quale non ha però chiuso i suoi conti con la giustizia: per esempio deve affrontare ancora il processo per la cosiddetta trattativa Stato-mafia che in primo grado gli ha portato la pena di 12 anni.

La valutazione se sia o non sia ancora socialmente pericoloso è il presupposto per l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata e delle relative prescrizioni. Valutazione che spetterà al giudice Giulia Turri che, sul caso, ha già avviato un’istruttoria prevista.

Dopo un breve fuga in Libano, tentata alla vigilia della pronuncia della Cassazione che ha poi reso definitiva la condanna, venne estradato in Italia ed entrò in carcere a maggio del 2014. Dell'Utri è stato detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Parma, poi a Rebibbia. Infine, ai domiciliari per ragioni di salute da luglio 2018. Ha goduto della liberazione anticipata prevista dalla legge.

Le vicende giudiziarie dell'ex manager di Publitalia però non si sono ancora concluse: è imputato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. In primo grado ha avuto inflitti 12 anni. L'appello è in corso. L'ex senatore è sotto processo anche a Napoli e Milano per la sottrazione di centinaia di libri antichi.

 

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