Parte la conta dei danni all'indomani del maltempo che ha colpito la Sicilia. Detriti, pioggia battente, case allagate ed esondazioni hanno travolto principalmente i territori del Siracusano e del Ragusano. Una morte a Noto dove l'agente di Polizia Penitenziaria, Giuseppe Cappello, 52 anni di Rosolini, è stato trascinato da un’ondata di fango causata dall’esondazione del fiume Tellaro.
La salma dell’uomo, dopo l’ispezione cadaverica, è stata portata a casa dalla moglie dell’agente, Rita, 47 anni, e dai figli Corrado, 26 anni, steward in una compagnia aerea, e Giusy, 18 anni, che frequenta il liceo cittadino. I funerali dovrebbero svolgersi alle 15,30 nella Chiesa Madre di San Giuseppe a Rosolini. La procura di Siracusa ha aperto un fascicolo d’inchiesta per capire se vi siano responsabilità per la morte dell’uomo. Nella stessa zona i pompieri hanno messo in salvo otto delle sedici persone soccorse nel Siracusano, rimaste bloccate nelle loro auto.
“Abbiamo già concordato con Anas un intervento per la pulizia della sede stradale e del sottopasso nei pressi del torrente Stafenna-Granati, il cui ingrossamento ha provocato la tragedia di ieri notte. Inoltre il Governatore Nello Musumeci già comunicato che anche il territorio di Noto sarà inserito tra quelli colpiti dalla calamità naturale”. Lo dichiara il sindaco Corrado Bonfanti all’indomani del sopralluogo avvenuto nel pomeriggio in contrada Stafenna, nel punto dove l’ingrossamento di un torrente ha provocato la morte di un agente di Polizia Penitenziaria di Rosolini che prestava servizio al carcere di Noto.
“La perdita di una vita umana - ha aggiunto Bonfanti - è quanto di più doloroso si possa vivere, specialmente quando a causarla è la furia della natura. L’agente Giuseppe Cappello si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato in una notte di straordinarie avverse condizioni meteorologiche: siamo tutti vicini ai familiari ai quali facciamo giungere le nostre più sentite condoglianze”.
“Non posso non segnalare la incessante opera della Protezione Civile - aggiunge Bonfanti - dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine. Ancora una volta registro numerosi interventi di messa in sicurezza di persone e cose con atteggiamento sprezzante del pericolo e spirito di sacrificio: non è la prima volta e spero sia una delle ultime anche se mi rendo conto che l’affermazione è di natura prettamente scaramantica”.
Sono stati infatti numerosi gli interventi della Protezione Civile nelle ultime 24 ore. Dall’intervento sulla Ss 115 Noto-Rosolini, dove erano presenti anche le pattuglie della Polizia Municipale di Noto, per collaborare con i Vigili del Fuoco alle ricerche dello sfortunato agente di Polizia Penitenziaria alla rimozione di detriti che ostruivano l’accesso ad alcune abitazioni. In contrada Eloro-Pizzuta è stato necessario l’intervento dei volontari con il mezzo Scam per estrarre un’automobile in panne con dentro due turisti inglesi. Ripulite da massi, detriti e fanghi anche le carreggiate delle arterie principali di collegamento in ingresso e in uscita dalla città.
Gravi danni anche nel Ragusano. Allagamenti in case, negozi, imprese, campagne e aziende zootecniche: ad Ispica sono morti oltre 60 ovini annegati per lo straripamento del torrente Favara. Il danno stimato è di oltre 100mila euro, e i proprietari hanno temuto di morire: «Siamo usciti nuotando - afferma la moglie dell’imprenditore, ancora sotto choc - c'era un metro d’acqua e, mettendo la nostra vita in pericolo, ci siamo messi al riparo in un’auto».
In centro città, in via Socrate, si è aperta una grande voragine e otto famiglie sono state fatte evacuare. All’interno di una chiesa sono rimasti intrappolati più di 200 fedeli tra cresimandi, parenti e amici. «Ci sono state 3-4 ore di pioggia di grande intensità - afferma il sindaco Pietro Muraglie - che ha colpito il cuore della città, ma danni ingenti hanno subito aziende agricole e zootecniche».
Terrore invece a Modica dove su un'ambulanza diretta al Policlinico di Catania con a bordo un bambino di tre anni che doveva essere operato d’urgenza è dovuta arrestarsi a causa del nubifragio a Rosolini fino a quando l’autista non ha trovato un percorso alternativo, arrivando in tempo all’ospedale del capoluogo etneo.
Allagamenti anche nella zona della Piana di Catania. "Esattamente come l'anno scorso nella stessa zona, quella di Sigonella. È vergognoso che a distanza di pochi mesi gli agricoltori debbano vivere la stessa angosciosa disgrazia". Commenta così di Andrea Passanisi, presidente della Coldiretti di Catania all'allargamento di una delle zone più fertili della Piana.
Disagi anche per i trasporti ferroviari. Oltre 60 tecnici sono al lavoro per il ripristino delle infrastrutture ferroviarie in tutta la Sicilia e si avviano al completamento degli interventi. E’ ripresa ieri, alle 19.00, la circolazione dei treni sulla linea Palermo-Catania, sospesa nella mattinata per l’allagamento dei binari fra Sferro ed Enna. Interrotta la linea Modica-Siracusa, per i gravi danni all’infrastruttura causati dalle forti piogge e dall’esondazione di alcuni corsi d’acqua. Rallentata la linea Palermo-Trapani, fra Castelvetrano e Trapani. I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) sono al lavoro per ripristinare le normali condizioni di circolazione. I lavori di ripristino continuano incessantemente e si prevede che le altre linee verranno riattivate nei prossimi giorni.
Problemi riscontrati ai trasporti aerei. A Catania quattro voli sono stato dirottati: tre a Palermo, uno a Comiso. Il governatore Nello Musumeci, che si è recato a Rosolini e Ispica per un sopralluogo e un incontro con i sindaci e ha annunciato la dichiarazione dello stato di calamità, esprimendo profonda tristezza per la morte del povero agente della polizia penitenziaria Giuseppe Cappello.
"La Regione interverrà immediatamente, senza bisogno di aspettare provvedimenti da Roma, per riparare le infrastrutture danneggiate, e che sono già in fase di verifica, attraverso la Protezione civile e la Struttura contro il dissesto idrogeologico", ha assicurato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Insieme a lui, l’assessore dell’Agricoltura Edy Bandiera, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il deputato dell’Ars Giuseppe Gennuso.
"Abbiamo potuto constatare - ha detto il governatore - che il torrente in cui confluiscono le acque provenienti dall’area modicana ha bisogno della creazione di un nuovo alveo perchè è assolutamente insufficiente a raccoglierle. Sarà, inoltre, necessario provvedere ad ampliare immediatamente il ponte che si trova sulla via Paolo Orsi che, così com'è, si trasforma in un imbuto. Per quanto riguarda il ponte successivo, lungo il quale passa la rete ferroviaria, ci sarà invece bisogno dell’intervento dello Stato con Rfi. Noi, naturalmente, faremo da coordinamento".
“Purtroppo - ha concluso Musumeci - le dinamiche climatiche sono ormai mutate, bisogna prenderne atto e noi non vogliamo farci trovare impreparati come dimostra il fatto che, proprio in questo periodo, abbiamo già avviato la pulizia di tutti i corsi d'acqua maggiormente a rischio della nostra Isola. Una straordinaria opera di prevenzione che non si faceva da trent'anni, cominciata già l'anno scorso e che ha portato all'apertura di quarantacinque cantieri. Contro il dissesto idrogeologico abbiamo speso in quindici mesi 175 milioni di euro e ne spenderemo altri 350 entro il prossimo anno: la nostra è una corsa contro il tempo per tentare di recuperare decenni di superficialità, perché la tutela del territorio per questo governo rappresenta la priorità assoluta”.
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