"Queste erano le aspettative degli stragisti...". Nino Di Matteo, pm della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, commenta così all'AGI la decisione della Grande Chambre di Strasburgo che ha respinto il ricorso del governo italiano contro la sentenza del 13 giugno scorso. La Corte europea per i diritti dell'uomo a maggioranza aveva censurato per violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo - l'articolo vieta "trattamenti inumani e degradanti" - l'istituto dell'ergastolo ostativo, che prevede la non concessione di benefici penitenziari, come la libertà condizionale, per chi è condannato al carcere a vita per reati di mafia e terrorismo e non collabora con la giustizia. "Ribadisco quanto ho già avuto modo di dire in questi giorni - afferma Di Matteo - e cioè che le bombe servivano per raggiungere, tra gli altri, anche questo scopo".