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Incidenti stradali, nel 2018 più morti tra i giovanissimi

Tra i morti provocati dagli incidenti stradali in Italia nel 2018 aumenta in modo preoccupante il numero dei giovanissimi, compresi nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni: (+25,4%) rispetto all’anno precedente. E’ uno degli aspetti negativi che emerge dal Rapporto ACI-ISTAT, diffuso alla vigilia dell’esodo estivo.

Le fasce d’età più a rischio risultano i giovani tra 15 e 24 anni (413 morti: 12,4% del totale; 70,2 decessi per un milione di residenti) e gli anziani tra 70 e 74 anni (222 morti: 6,7% del totale; 78,4 decessi per un milione di residenti). Tra gli utenti vulnerabili si verifica il 50% dei decessi.

Per gli uomini si rilevano picchi in tre fasce d’età: 40-44 (200 morti), 20-24 (197), 55-59 (194). Per le donne frequenze maggiori per le età 70-84 (179). Nel 2018 si sono registrate 9 vittime in meno tra i bambini 0-14 anni (34 rispetto ai 43 dell’anno precedente: -20,9%) ma siamo ancora lontani dall’obiettivo «vision zero» stabilito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020.

Il Rapporto evidenzia che i costi sociali dell’incidentalità stradale sono stimati pari all’1% del PIL nazionale.  "Rispetto allo scorso anno registriamo, purtroppo, un aumento delle vittime delle categorie vulnerabili, in particolare tra i pedoni» ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. «La riduzione media annua del numero di vittime della strada del nostro Paese, pari a 2,6% nel periodo 2010-2018, - ha sottolineato - è inferiore a quanto stimato per l’obiettivo europeo, ormai irraggiungibile, di dimezzare il numero di morti in incidenti stradali entro il 2020».

Negativo il giudizio anche del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. «Il quadro dell’incidentalità stradale negli anni recenti - ha detto - riflette una diffusa situazione di stagnazione, con un arresto nei guadagni in termini di vite umane. Per monitorare il fenomeno e fornire un utile supporto alle decisioni - ha concluso - sarà necessario intensificare gli sforzi, anche in vista dei nuovi target per la sicurezza stradale previsti nell’agenda 2030. (AGI)

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