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La nave Alex rifiuta Malta, il Viminale: "Provocazione". L'ong smentisce

«Niente Malta. Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta, a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex». A riferirlo sono fonti del Viminale secondo cui «la risposta di Mediterranea, che inizialmente aveva detto di non essere in grado di arrivare in condizioni di sicurezza fino all’isola, prevede la possibilità di fermarsi, trasbordare tutti gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali)».

«La situazione - continuano le stesse fonti - si è quindi improvvisamente complicata, anche perchè il rifiuto a entrare in porto (e quindi ad assoggettarsi ai controlli e alla legge maltese) è considerato dal Viminale una provocazione assurda e una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell’Unione europea.

Il ministero dell’Interno sottolinea che le cosiddette fragilità a bordo di Alex (come già successo in tutti i casi analoghi) sono state già portate a terra, in Italia. Si tratta di 14 persone. Eppure, Mediterranea pone una serie di condizioni che appaiono finalizzate a sottrarsi a qualsiasi forma di controllo anzichè a salvaguardare le persone a bordo. Questa impressione è rafforzata dalla espressa richiesta di essere sottratta a qualsiasi 'azione coercitivà da parte di Malta o Italia, prefigurando una sorta di impunità».

«Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone».  Così Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, da bordo della Alex, replica al Viminale

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