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Foss: pochi incassi, ruoli di rilievo dei Pip e incarichi a Giorgio Pace. L'esposto alla Corte dei Conti

Non solo avrebbe percepito un compenso di 120 mila euro, superiore al tetto stabilito di 100 mila euro, ma all’ex sovrintendente della Foss, Giorgio Pace, la Fondazione avrebbe fatto firmare un contratto di lavoro da dipendente, a tempo determinato (dall’1 aprile del 2016 al 31 marzo del 2019), "oltre la scadenza del mandato del Cda che lo ha nominato, in apparente difetto delle previsioni dello Statuto", applicando "le norme dei dirigenti d’industria".

E' quanto si legge nell’esposto dell’ex commissario ad acta della Foss, Giovanni Riggio, che alla scadenza del suo mandato ha consegnato una relazione all’attuale Cda e all’assessorato al Turismo, e qualche giorno fa l’ha trasmessa anche alla Procura della Corte dei conti.

Per l’ex commissario, "questa circostanza solleva non pochi dubbi sulla correttezza della scelta adottata, stante che essendo il sovrintendente organo di governo della Foss il conferimento dell’incarico avrebbe dovuto avvenire in modalità diverse (collaborazione, contratto d’opera) e sottoposto ai limiti economici imposti dalla normativa che regola il trattamento economico degli organi di governo di istituzioni/enti/organismi con le soglie imposte dal combinato disposto delle normative nazionale e regionale".

"Ma ammesso che fosse possibile stipulare un contratto di lavoro dipendente - si legge nell’esposto - non si comprende perché applicare quello dei dirigenti d’industria e non quello delle fondazioni lirico sinfoniche; inoltre in precedenza gli ex sovrintendenti sono stati incaricati con contratti di collaborazione, contratto d’opera".

Inoltre, l’ex sovrintendente, che era andato in pensione durante l’incarico, non lo avrebbe comunicato alla Foss per cui avrebbe percepito indebitamente, da quale momento, le retribuzioni perché in base alla legge Madia avrebbe dovuto svolgere la mansione a titolo gratuito, come sta avvenendo alla Fondazione San Carlo di Napoli, dove pace ha avuto un incarico. Nel Cda che aveva nominato Giorgio Pace sedevano due dei consiglieri di amministrazione che sono in carica anche nell’attuale Consiglio: Sonia Giacalone e Giulio Pirrotta.

Su 10,69 milioni di euro di entrate, registrate nel 2018, gli incassi per sbigliettamento e visite guidate ammontano ad appena 630 mila euro. E’ quanto si legge nell’esposto che l’ex commissario ad acta, Giovanni Riggio, ha trasmesso alla procura della Corte dei conti, dopo avere consegnato la stessa relazione, lo scorso marzo, all’attuale Cda per il normale passaggio di consegne. Dai dati si evince che la Fondazione orchestra sinfonica siciliana si regge in pieni solo grazie ai contributi pubblici: la maggior parte li versa la Regione, 8,1 milioni di euro.

Dal Mibac, l’anno scorso, sono stati assegnati 1,2 milioni, 648.308 dal Furs, 41.499 dal Vvff. Gli incassi al botteghino sono stati pari a 518.364,63 euro, mentre 112.123 euro dalle visite guidate, di quest’ultimi il 50% è andato alla società affidataria del servizio. "Emerge chiaramente - si legge nell’esposto - che il 94% delle entrate sono contributi pubblici e circa il 6% entrate proprie",

Quasi la metà delle risorse viene utilizzata per pagare il personale: 4,9 milioni di euro. In totale i dipendenti della Foss sono 112, di cui 26 amministrativi, 9 tecnici e 77 orchestrali: per contratto il personale percepisce 14 mensilità più il premio di produzione; inoltre alla Foss sono impiegane 39 persone appartenenti al bacino degli ex Pip. ANSA

 

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